• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Roma, in difesa della democrazia e della Costituzione

Roma, in difesa della democrazia e della Costituzione

"Non chiedere per chi suona la campana, essa suona per te"
 (Hemingway)

Mercoledi 28 gennaio, a Roma, si terrà una manifestazione per "difendere la democrazia e la legalita’ costituzionale", indetta da diverse associazioni e semplici cittadini, tra cui Di Pietro, Grillo, Antimafia 2000, Vulpio, Travaglio, Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, per citarne solo alcuni.

Credo sia importante sottolineare il significato civile, prima ancora che politico, di un’iniziativa come questa, che mira a difendere ciò che resta della "democrazia" in Italia ovvero la divisione dei poteri.

Il governo e la (quasi) totalità dei media asserviti al potere censureranno questo evento o, più sottilmente, ne pervertiranno il significato, perchè la base del potere è sempre l’ignoranza dei sudditi. ...si, "sudditi": è questa l’etichetta che, una volta di più, ci meriteremo, se non faremo sentire la nostra voce per difendere la magistratura dagli attacchi del potere politico. Cittadini, citoyens, sono quelli che fanno la rivoluzione o che comunque, nel suo spirito di libertà, cercano di partecipare alla vita politica, cercano di interessarsi alla vita pubblica, pensano, lottano, agiscono. Chi, perlomeno potendolo fare, non si interessa, chi è indifferente e pensa al suo orticello, non credo possa fregiarsi di tale appellativo.

E’ vero, la tradizione storico-politica italiana è quella della mafia, poi del fascismo, poi della partitocrazia, poi della videocrazia: un triste solco senza soluzione di continuità.

Ma non è mai troppo tardi e mai come ora è importante l’impegno di tutte le persone libere a sostegno di coloro che stanno lottando e subiscono gli attacchi del potere.


In Italia la libertà di stampa ha perso ormai quasi completamente la sua indipendenza. I giornalisti organici al potere fanno carriera e vincono premi. I più servili diventano direttori dei mainstream. I giornalisti indipendenti vengono censurati o querelati.

Sta venendo il turno della magistratura.
Anche i magistrati onesti e indipendenti vengono allontanati dalle inchieste che "danno fastidio" a chi comanda.

L’indipendenza della magistratura è oggi, in Italia, l’ultima spiaggia che resta per non diventare, a pieno titolo, una dittatura, intendendo tale parola non come una metafora o un’iperbole, bensì nel suo significato etimologico: forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato nelle mani di un solo organo (l’esecutivo o il suo capo).

Il potere politico vuole controllare il potere giudiziario. La manifestazione di mercoledì a Roma vuole impedirlo. Punto. Facciamo sentire la nostra voce.

Oggi la campana suona per De Magistris, Apicella, Vulpio e alcuni altri coraggiosi. 
Se non li sosterremo un domani, forse, la campana suonerà per noi.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares