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RockNRolla. Il ritorno di Guy Ritchie.

Guy Ritchie ha conquistato la nicchia di mercato con il suo film più famoso: The Snatch - Lo strappo grazie anche al pluripagato protagonista Brad Pitt. Dopo il matrimonio con la star che più star non si può Madonna, ha raggiunto picchi trash riproponendo un classico del nostro cinema "Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto" di Lina Wertmuller che vedeva protagonisti gli immensi Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Quello era un film culto, la sua versione a cui ha deciso di partecipare il figlio di Giannini nello stesso ruolo che fu del padre, e che vede Madonna snobbeggiare biecamente nel ruolo che fu della Melato ha preso tutti i premi per il peggior prodotto cinematografico, compreso il flop al botteghino e il rimorso della Wertmuller per aver concesso i diritti necessari per un remake.

Insomma bistrattato è stato bistrattato, canzonato è stato canzonato, ma non si può dire che Guy Ritchie non si sia risollevato con questo RockNRolla, pregno di umorismo all’americana (che prevale su quello inglese da quasi sempre), di una trama che attira gli spettatori nei cinema, a cavallo fra una gangster story e la biografia di un rocker e costellato di attori famosi e talentuosi. Si parte subito benissimo dai titoli di testa, affidati a Danny Yount (Six Feet Under, Spiderman 2) rimaneggiati graficamente da riprese reali con il sapore del vecchio fumetto noir e del marcio dei sobborghi violenti.

Il narratore della storia è Archy (Mark Strong), avvocato e braccio destro di Lenny (Tom Wilkinson), boss della mafia londinese e grande affarista che si trova sul punto di concludere un accordo in campo immobiliare con un criminal-possidente russo. Tramite una serie di contatti loschi si trovano invischiati nella vicenda tre ladruncoli da bar: Mr. One Two (Gerard Butler), Mumbles (Idris Elba) e Handsome Bob (Tom Hardy), la contabile del russo Stella (Thandie Newton) e due produttori musicali Roman (Jeremy Piven) e Mickey (il rapper Ludacris). Questi ultimi ci aiutano a trovare la risposta alla domanda che scava dall’inizio del film nell’animo dello spettatore e che il narratore onnisciente rivolge al pubblico: Che cos’è un RockNRolla? Il RockNRolla non è solo un rocker, un drogato, un sessodipendente, il RockNRolla vuole tutto, vuole il potere e la redenzione, ha uno scopo e una filosofia. Il RockNRolla è Johnny Quid (Toby Kebbell) personaggio cardine della pellicola, che ne detiene il potere anche se viene scoperto lentamente. Quid è una star musicale cocainomane con manie di grandezza, predisposizione alla violenza e un filosofeggiare da vicolo malfamato, non a caso è protagonista della scena più bella del film in cui scatena una rissa usando solo una matita, con il sottofondo del live scatenato dei The Subways in un locale vicino, una mistura di sudore e sangue, di rapporto carnale da palco e di colpi ben direzionati.

La colonna sonora intanto è di tutto rispetto: c’è il velluto di Lou Reed, la forza dei The Hives, lo spirito dei The Clash, insieme ad una miriade di nomi di gruppi con il “The” davanti, e c’è il grande passato di Kim Fowley, War, Flash and the Pan. Sarà il primo film fortunato di una fortunata trilogia? Come Ritchie aveva in mente di fare?

Non si può sapere, d’altraparte il cinema insegna che poche volte i sequel raggiungono la pienezza e la cura del primo capitolo, e considerando i contenuti sebbene siano divertenti e scattanti, non siamo certo in presenza di un’idea alla Matrix, o di un capolavoro da Padrino. Gli auguri però Ritchie se li merita, il regista che era è tornato insieme ai suoi ralenti e alle riprese accellerate, al suo accento inglese e ai quartieri da animare.

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