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 Home page > Tribuna Libera > Ritorna Mafia Capitale ed ottiene lo scalpo di Marino

Ritorna Mafia Capitale ed ottiene lo scalpo di Marino

E’ tutto paradossale, in questa vicenda degli scontrini del sindaco di Roma. Chiude Malagrotta, denuncia mafia capitale, dove i soldi erano tanti, ma viene sbugiardato per pochi soldi, per alcuni scontrini, che lui stesso ha messo on line. Politici e giornalisti, tutti a scagliare la prima pietra, anche senza legittimità politica e morale.

In prima fila, il PD. Mancano solo i garantisti, quelli che hanno fatto fuoco e fiamme, anche per inchieste giudiziarie ed imputati di mafia. Ma è giusto così perché una cosa è la responsabilità giudiziaria, altra cosa è la responsabilità politica. E se questa distinzione vale per Marino, e non per tanti politici sotto inchiesta, poco importa. Certo Marino imbarazza.

In un partito serio, gli scontrini e le bugie del sindaco imbarazzano, devono imbarazzare. Ma questo è il partito che non prova imbarazzo per lo sfascio della Costituzione, dell’opposizione e dei sindacati, per il tradimento del mandato elettorale.

Non prova imbarazzo per De luca, che si illumina d’immenso, avendo sul groppone, un‘indagine giudiziaria per abuso d’ufficio e al suo fianco gli amici di Cosentino. Non prova imbarazzo per la Barraciu, imputata, per il sottosegretario Castiglione, E’ a pieno regime, la macchina del fango, contro il sindaco indagato.

Marino si dimette e "mafia capitale", Alemanno vengono subito archiviati. Festeggia Casa Pound, Fratelli d’Italia, sventolano le bandiere di un fascismo elogiato e rivendicato. Festeggiano le mutande verdi della Lega e quelli di forza Italia. Festeggiano gli amici di Buzi. Festeggia il sistema di potere, che ha governato il malaffare a Roma, che non è solo dei fascisti.

Festeggiano e lanciano strali e stilettate contro un uomo solo e non s’accorgono che mentre accusano Marino, accusano loro stessi. Marino è responsabile. Ma se Marino è responsabile, per non aver eliminato, in tutto e per tutto, lo sfascio di Roma, qual è la responsabilità di chi lo ha ostacolato, di chi tale sfascio ha realizzato o contribuito a realizzare?

Questo non è solo il caso Marino, ma il caso del PD romano e il caso della destra romana, della stampa, della burocrazia, della magistratura” porto delle nebbie”.

Certo ci sono le buche, i trasporti non funzionano e cosi anche la raccolta differenziata. Ma governare con un debito di 22miliardi e 800 milioni, con una burocrazia compromessa con il vecchio potere, con il PD contro, con la stampa contro, è davvero difficile.

Eppure Marino ha cercato di fare qualcosa. Ha fatto controllare i libri contabili e molti documenti li ha portati in Tribunale. Ha nominato assessore alla legalità un magistrato antimafia. E’ intervenuto sulle società municipalizzate, quelle minori, un vero pozzo di san Patrizio. Mentre l’intervento sull’ATAC, che ha un passivo di 550 milioni di euro, e sull’AMA, è appena iniziato. Ma Marino è stato ingenuo ed inesperto. E su ingenuità, inesperienze, gaffe ,è Marino che deve una risposta di verità.

Ma non solo Marino, anche quelli che lo hanno candidato, quelli che osannavano la società civile, dimenticando, che per fare il sindaco di Roma occorre tanta, tanta esperienza politica. Gli stessi che oggi sono ancora ”papa e ciccia” con il vecchio sistema di potere.

(Crediti immagine)

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