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Risultato elezioni regionali 2010 sotto il segno della ’ndrangheta

"Preferisco perdere dei lettori, piuttosto che ingannarli" Georges Bernano

 Risultato elezioni regionali 2010 sotto il segno della 'ndrangheta

C’era aria di festa in un ristornate-pizzeria a Voltri, nel ponente Genovese. Una sessantina di persone con accento calabrese mangiavano e bevevano a festa, un calabrese di una cinquantina di anni presidiava la festa girando tra i tavoli.

E non era un uomo qualunque.

Si tratta di Onofrio Garcea, un capo cosca della ’ndrangheta genovese ed era stato arrestato numerose volte. Fu coinvolto perfino nell’inchiesta "gioco d’azzardo", quella della ’ndrina dei Macrì.

E questo pericoloso ’ndranghetista era lì per presentare un politico, e distribuiva i facsimili della scheda elettorale per le elezioni regionali.

No care teste di capra, il politico non è Di Girolamo del PDL e non è nemmeno uno del PD. Ma è Cinzia Damonte, una candidata dell’Italia dei Valori; proprio il partito di Di Pietro che il suo punto forte doveva essere la lotta contro l’illegalità. Sicuramente la candidata dell’IDV avrà detto che non sapeva chi fosse, alla Di Girolamo maniera. O comunque la pensiate, alla Di Pietro maniera.

Bisogna partire da una concezione importante che ho sempre evidenziato da quando ho iniziato a raccontarvi la storia della ’ndrangheta dalla sua nascita fino ai giorni nostri.

Questa potente mafia internazionale è bipartisan, riesce meglio di qualsiasi storico, sociologo o economista ad interpretare lo "stato di cose" del momento. E la classe politica intera è diventata, marxisticamente parlando, una sovrastruttura della ’ndrangheta.

E allora io ho letto con piacere un bellissimo articolo di Roberto Saviano che, con provocazione, ha detto che per un voto onesto ci vorrebbe l’ONU. Durante le elezioni ci vorrebbero degli osservatori internazionali visto che entrambi gli schieramenti sono assoggettati al potere delle mafie.

Probabilmente Saviano andrà a votare nonostante la sua provocazione, io invece per la prima volta mi asterrò. E badate bene, non dico con qualunquismo:" I politici son tutti uguali e farabutti". No, io sono certo che esistono dei bravi politici, onesti e che si preoccupano per davvero dei problemi reali della gente.

Ma verranno tutti fagocitati dai partiti stessi di appartenenza che pur di arrivare a qualsiasi posto di potere, scendono ad imbarazzanti compromessi e, non di rado, anche a patti con la ’ndrangheta e la mafia in generale.

Non so il perché, ma molti di voi pensano che in democrazia è quasi un dovere andare a votare. In democrazia esiste anche il diritto all’astensione se non ci si sente più rappresentati. Nelle dittature si obbliga la gente ad andare a votare l’unico partito. E in questo delicato periodo storico esiste un Partito Unico, anche se diviso in due per dare una parvenza di alternanza.

Qualcuno si augura una Terza Repubblica, io sinceramente spero che non sia come la Seconda e per evitarlo ci vorrebbe un azzeramento completo dell’intera classe politica. Ma la ’ndrangheta è lungimirante è se ci sarà una nuova tangentopoli che colpirà solo una parte malata, lei avrà già l’appoggio dell’altra parte politica. E la storia con l’IDV è solo una piccolo esempio.

Già immagino chi mi dirà: "Ma Incarcera’! Che vo’ fà rivince il Berlusca?". E mi caderanno le braccia perchè forse non sarò stato bravo a spiegarmi.

Nel frattempo visionate questo video della madre di Niki che con dignità riconsegna la scheda elettorale.

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