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 Home page > Tribuna Libera > Riforme: quello che ci raccontano e quello che praticano

Riforme: quello che ci raccontano e quello che praticano

Nel decreto liberalizzazioni è sparita la norma che annullava le commissioni bancarie, lasciando un tetto al loro ammontare. Ma per i correntisti il problema rimane.

Questa la notizia passata in sordina: questo Governo viene declamato come il Governo della discontinuità rispetto al precedente. Un Governo tecnico, che quindi non fa scelte politiche, ma in maniera asettica e dettate da puri e freddi numeri. Dal PD, al PDL non parliamo UDC, tutti i partiti decantano le doti di questa e di quella, soprattutto quella, soprattutto perché donna e con le palle. 

Se fossi io donna mi offenderei per questo apprezzamento, ma comunque... Il Governo dell'equità e della giustizia. Si vantano soprattutto della Fornero che non perde occasione per affermare questa "verità" soprattutto per scongiurare la "realtà". Ma veniamo alla discontinuità.

Il Governo precedente era famoso per le dichiarazioni pompose, sventolate ai quattro venti, di cui poi non si riusciva a vedere niente di concreto. E ricordo un famoso proclama fatto dal Ministro Brunetta insieme al suo amico (compagno non si può dire) di merenda, a proposito dell'installazione in tutti gli edifici scolastici nel giro di 9 mesi di apparati di trasmissione WI FI. Una balla colossale, primo per i costi che loro non avevano, non era previsto in nessun budget che fosse tale, ma soprattutto balla perché in 9 mesi non si sarebbe mai potuto installare nelle centinaia di migliaia di istituti scolastici apparati WI FI. Manco se fossimo cinesi.

E non parliamo poi delle cifre false, approssimative, non vere che venivano dette salvo poi cavarsela dicendo che erano stati i loro tecnici a fornirli. Esempio clamoroso il famoso tunnel dei neutrini della Gelmini.

Bene, ma il nuovo Governo no, questo non lo fa. Infatti la Fornero ha fornito a giustificazione del suo provvedimento sul taglio degli ammortizzatori sociali una serie di inesattezze, di dati approssimativi, di dati spacciati come novità mentre in realtà erano istituti già esistenti, di numeri, per esempio, degli esodati dichiarati poche migliaia e che poi sono risultati essere 350 mila! Come il Governo precedente.

E non parliamo dell'articolo 18 che era causa e fonte di tutti i guai e di tutte le disgrazie degli italiani, che a voler essere con lei partigiani si fa fatica a reggere una balla simile. Ma questo Governo è anche imparziale e equanime. Ha sventolato una sera sì ed una no che loro non sono a favore della banche e a riprova hanno dichiarato che per i pensionati il costo del conto corrente obbligatorio era gratis e che avrebbero ridotto o abolite le commissioni bancarie fino a una certa cifra. Pubblicità e titoli sulle prime pagine e in apertura di tutti i telegiornali per alcune sere in maniera continuativa. Simposi, convegni tutti a ribadire questo concetto.



Ma quatto quatto quelle norme così annunciate sono sparite, è bastato che l'ABI abbia fatto "boom" e sono stati cancellate, Come per il costo dei conto correnti che i pensionati dovranno pagare tutto e subito.

Ma la cosa più assurda è che le commissioni bancarie queste sì che pesano sulle PMI e sulle famiglie e queste non solo non sono state abolite, ma sono anche aumentate. Sul fronte delle piccole e medie imprese (Pmi), in particolare, si veda la recente indagine sull’accesso ai finanziamenti, condotta dalla Commissione europea, in cui per l’Italia emerge una situazione in netto peggioramento.

In base alla survey risulta che ben il 75 per cento delle Pmi italiane, negli ultimi sei mesi, hanno registrato un incremento dei tassi d’interesse, mentre quasi il 65 per cento ha dichiarato di aver visto aumentare le commissioni bancarie applicate sui finanziamenti.

Nel 2010 i tassi d’interesse pagati dalle imprese italiane, rispetto agli altri principali paesi dell’area euro, erano i più bassi. La spesa per interessi bancari delle imprese italiane, oggi, è superiore a quella delle altre aziende concorrenti operanti in Europa. A gennaio 2012 il tasso medio alle imprese è stato infatti pari al 4,1 per cento in Italia, contro il 3,3 per cento della Francia 3,5la percentuale della Spagna e il 2,9 per cento della Germania. E questo dato fa aumentare la speranza della crescita così tanto vantata o la fa venir meno?

Ma allora mi chiedo se veramente oggi era necessario il taglio dell'art 18 o fare una battaglia sui pizzi con cui mafiosamente le banche tartassano i cittadini e le PMI? Prima di esprimere un giudizio positivo ( al di là del fatto che sostituisce un Governo ancor peggiore e più ridicolo) pensiamoci bene. Riflettiamo gente, riflettiamo!

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