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Reti & Senso : la trinArcana R&S

 Nel 2006 l’editore Mondadori, che nel ‘95 aveva pubblicato “La fisica dell’immortalità” di Frank Tipler, declinava l’invito alla pubblicazione di “CortocircuitOne. Storia di un’astrazione fatale”, il testo al quale rimandano costantemente gli sviluppi della mia riflessione e, con essi, i relativi interventi su AgoraVox.

 

Con questo articolo inizio (ad) un percorso che ci condurrà nei meandri della ‘divina’ conoscenza intrecciando spesso in Uno la visione di Tipler e la mia, considerato che, come si dice in CortocircuitOne “in fondo è la stessa Cosa che si cerca”. Come ha fatto Tipler, cercherò di mostrare il nesso fra argomenti apparentemente lontani e quello stesso punto o centro di convergenza che sembra accomunarli nel loro storico destino.

 

Per i molti che ancora non l’hanno compreso, ribadisco il carattere eminentemente pratico di quanto vado ‘raccontando’ e la funzione al contempo culturale e strategico/politica del ‘suo’ dire. In tal senso ribadisco altresì come la rivoluzione mentale di cui ha parlato Giulietto Chiesa lo scorso 2 dicembre, nell’ambito del seminario del Green Cross International 
( Cfr. 
http://www.megachip.info/modules.php
name=Sections&op=viewarticle&artid=8376
 ) 
sia da ricondurre alla visione del ‘dio-che-lega’ tutto ciò.

 

 Ne La fisica dell’immortalità, Frank Tipler dichiara esplicitamente l’intento ‘programmatico’ che intende sussumere la teologia in una prospettiva epistemologica ed ontologica di carattere esclusivamente fisico. Nel capitolo finale del suo libro, mentre chiarisce il carattere deista della teoria del Punto Omega, Tipler sostiene anche che “le religioni poggiano sempre sulla scienza dell’epoca”.


In un precedente articolo ricordavo come Nietszche si fosse posto il problema di quale forza muovesse a sua volta la religione le cui ambizioni ontologiche ‘rappresentano’ invero una questione che è al contempo psicologica ed epistemologica. Non a caso Pierre Klossowsky intitolò un suo libro “Nietszche ed il circolo vizioso”: in qualche modo, continua a ripetersi il problema dell’uovo e della gallina e a quello stesso problema fondamentale si ’ispira’ ugual-mente la ricerca della teoria del Tutto che conducono i ’maghi’ della fisica.

 

In generale, parrebbe davvero di dover convenire circa la forte correlazione fra religione e scienza, fatto salvo di porre anche la dovuta attenzione al riflesso contrario che un ‘credo’ più o meno implicito esercita sull’orientamento della seconda. Il filosofo della scienza Paul Feyerabend scrisse “Contro il metodo”, proprio per contestare l’idea popperiana che esista un’unico metodo di indagine ed in tal senso affermava provocatoriamente che la danza della pioggia oggi non funziona soltanto perché non ci si crede più. 

 

A proposito del tipo di metodo e di credo, l’”astrazione fatale” di cui recita il sottotitolo di CortocircuitOne , allude all’idea classica della dialettica che sembra costituire il nucleo concettuale più profondo del pensiero e, con esso, l’attrattore fondamentale della prassi storica. Come sostengo nell’articolo “Il senso del centro”, tutte le filosofie parlano sostanzialmente della stessa ‘Cosa’ e quella di cui da ultimo si tratta (nel senso impersonale dello svilupparsi del pensiero e della ricerca scientifica) risulta dunque, come detto, la ‘materia’ di Dio. Non a caso, Severino in Oltre il linguaggio scrive: “Da ultimo il linguaggio parla di Dio”, ma occorre anche comprendere le parole di quali cose trattano, quale mondo pro-ducono.

 

L’espressione la ‘materia’ di Dio allude al contempo all’implicita ’disciplina’ trasversale che raccoglie e ’legittima’ il senso di tutte le altre, così come all’aspetto concreto dei ‘suoi’ oggetti. Teoria e prassi o, come diceva Foucault, parole e cose, viaggiano dunque in-credibil-mente intrecciate fra loro al punto che la moderna fisica quantistica si spinge all’identificazione della materia/energia con la ‘pura’ informazione. Una fisica semantica la cui logica binaria ridiviene puntual-mente trinitaria. Quella stessa particolare logica di cui argomenta Derrida ne La disseminazione rilevandone altresì la dimensione temporale, quando parla del triangolo aperto sul suo “quarto lato”. Chi abbia presente la forma del Toblerone, può forse cogliere il senso di un modello triadico che si ripete sempre uguale in successione temporale. La cosa si complica un po’ quando a quella forma si applicano tutti i suoi ‘numeri’, ma la ‘sostanza’ rimane la stessa. Tautotes è, non a caso il titolo di una delle opere teoretiche di Emanuele Severino e la tautologia è appunto il termine che indica una modalità del dire che ripete se stessa. 

 

CortocircuitOne ricorda che l’antropologo Levi Strauss in Razza e storia prefigurò l’applicazione all’analisi sociologica dell’equivalenza fra massa ed energia che caratterizza la teoria della relatività di Einstein ed in effetti è quanto sta accadendo ai ‘piani alti’ del sapere e del relativo ‘governo’. I flussi di massa ed energia, unitamente alla velocità della luce che trasmette la ‘loro’ informazione, sono divenute le più ‘essenziali’ variabili di sistema. Ecco perché il calcolo fisico-matematico e la sua pre-visione D-vengono il credo al quale anche Papa Ratzinger deve affidarsi attraverso la Sapienza del matematico Prof. Israel.

 

In relazione a tutto ciò il CortocircuitOne di cui si continua qui a dire rinvia ad una hegeliana astuzia che sembra andare oltre ogni possibile ragione e, proprio avvalendosi delle moderne acquisizioni della scienza, detronizza l’interpretazione relativistica ancora classica fra lo spazio ed il tempo, ipotizzando una contemporaneità del ‘messaggio’ che coniughi istantaneamente passato e futuro. L’Inizio e la Cosa ultima cacciariani sembrano alludere proprio a questa D-mention.


Per la scienza come per la religione dunque, tutta una calcolata pre-visione del comune D-venire. 

 

CortocircuitOne, insieme alla short-arT della quale ho detto nell’articolo "Il senso del centro", azzardano anche un passo ulteriore mostrando che il segreto abisso della parola e del suo assurdo senso caratterizzano anche ogni singola lettera. La triangolare D, la taoistica S, la totale O, La pitagorica e paterna P, la materna M della Magna Mater di Réne Guénon e della svizzera Migros, la biblica B, ognuna ritrova in se stessa l’id-entica intima essenza, quella mixteriosa id-entità di cui ho già dato notizia.

Mistero della fede nella lingua italiana e nel suo ermeneutico circolo. Mistero centrale del S-en-SO. 

 

A proposito di giochi di parole, come li definiva il filosofo americano Rorty criticando l’approccio di Derrida, quest’ultimo gli rispose che si trattava piuttosto di fuochi di parole ed invitava a “consumare i segni fino alla cenere”. Cacciari che qualcosa ha scritto delle icone e della loro legge, persosi anch’egli nell’assurdo abisso s’è accasato nel suo più centrale non-luogo. Come gli altri suoi colleghi più o meno liberi e popolari. La cromodinamica quantistica, che a sua volta de-scrive i processi di creazione ed annichilazione delle (non)particelle, può forse aiutarci a comprendere il nesso fra il Ni-ente cacciariano, il ‘suo’ non-luogo ed il mio D-nero; quasi che, come sostiene Massimo Fini, il denaro sia un nulla; attorno al quale però il tr-in-O Tutto gira. 

 

La questione è che, mentre i comuni mortali attendono ai loro normali compiti, le intellighenzie dominanti che, dal vertice della piramide sociale, si contendono il senso e, con esso, il corso della storia, sono tutte prese dalla guerra delle in-ter-p-ret-azioni e dal relativo ontologico credo. In tutto ciò lo scientismo che preoccupa le gerarchie cattoliche sta in effetti ‘usurpando’ il posto del ‘vecchio’ Dio, del quale l’eminente biologo Richard Dawkins ha dichiarato l’illusorietà e l’assoluta improbabilità dell’esistenza, mantenendone peraltro la esheriana trina visione nell’immagine di copertina.

 

Fatto è che a questo divino metalivello, su questa mistica centrale ‘terza via’, insieme alla ’partita’ fra religione e scienza, si giocano anche le politiche conversioni di Tony Blair e di Magdi Allam, così come le dimissioni del ’perseguitato’ Mastella, noto esponente dell’italico romano centro che fece cadere il governo Prodi. Proprio come accade quando la funzione d’onda della fisica fa collassare lo stato sospeso dell’informazione in materia/energia.

Cosa mai potrà ancora produrre quel divino centro Uno e trino? 

 

Commenti all'articolo

  • Di alberto fortuzzi (---.---.---.163) 7 febbraio 2009 11:33

    Carissimo Verygod , ultimamente leggo assiduamente i tuoi post.Trovo che siano interessanti ,originali e molto molto densi....Forse un pò troppo per le mie evidentemente insufficenti capacità discernitive.Una cosa che trovo fantastica della blogosfera è che puoi riferirti subito con chi scrive, in una maniera che è impossibile con lo scrivere tradizionale.
    Quindi dopo la lunga premessa arrivo brutalmente al punto:puoi essere un pò più esaustivo? Trovo certi passaggi di difficile comprensione e ,nella maggior parte dei casi,arrivato alla fine del tuo articolo non sono esattamente sicuro di che cosa intendessi renderci partecipi.
    Un tuo recente ed affezionato lettore.

  • Di verygod (---.---.---.94) 9 febbraio 2009 10:54
    Glaros - scrittura creat(t)iva

     Caro Alberto, ti ringrazio per l’apprezzamento e anche per la ’tirata d’orecchi’. L’operazione che sto sviluppando non è così semplice, poiché deve coniugare il vertice e la base della complessa piramide culturale nella quale siamo immersi. Se ritorni sui diversi articoli articoli, come io stesso faccio costantemente, puoi forse maturare anche tu qualche psicosinergetica ’illuminazione’ in più. Anche la consultazione dei siti www.eprouverture.com e www.paroleesensi.com può risultare ’propedeutica’ alla comprensione del senso generale di quanto vado facendo.
    Inoltre, sebbene in una versione ’piratesca’ e ancora provvisoria, puoi intanto scaricare il ’famoso’ CortocircuitOne cercandolo su Google.

    Per ’legittmare’ il mio discorso era necessario cominciarlo sulla base di quegli argomenti che restano appannaggio di una certa elite dominante; mi riprometto comunque di cercare di tradurre via via in modo più chiaro il senso di quel dominio.

    Infine, per chi è interessato ad approfondire ulteriormente la ’materia’, è anche possibile partecipare ai seminario R&S Reseaux et Sens ed alla relativa S-vacanza che conduco periodicamente. In uno dei prossimi articoli pubblicherò i tratti generali della disciplina trasversale che caratterizza la mia ’indagine’..

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