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Report migrazioni 2014.Tutti i dati, da Frontex all’UNHCR

5,5 milioni di persone sono fuggite dalle guerre. Oltre 226,000 persone hanno attraversato le frontiere d’Europa. 153.000 persone transitate nel Mediterraneo. Quasi 4,000 persone morte in mare. Sono questi i numeri del 2014. 

I dati di Frontex: L’agenzia di controllo dei confini creata dall’Unione Europea, stima che nella rotta del Mediterraneo centrale nel 2014 sono transitate 153.000 persone – numeri aggiornati da gennaio ad ottobre – di queste 35.775 di nazionalità Siriana, 32,682 Eritrei e 26, 655 dai paesi dell’Africa Sub-Sahariana.

Questi dati fanno del 2014 l’anno che ha visto in assoluto il numero maggiore di movimenti migratori, superando anche il 2011, anno della primavera araba e dell’emergenza sbarchi. Nel 2011 hanno attraversato il Mediterraneo, infatti, 64,300 persone – sempre secondo i dati Frontex – e 40,300 nel 2013. In quell’anno la prima nazione di provenienza è stata l’Eritrea, oggi al secondo posto, dopo la Siria. Tornando al 2014, la seconda rotta maggiormente interessata dal fenomeno delle migrazioni, dopo quella del Mediterraneo Centrale, è quella del Mediterraneo Orientale che investe direttamente la Grecia da Est. Da qui sono transitate 43,200 persone, di cui 27,700 Siriani, 10,360 dall’Afghanistan e 1,385 dalla Somalia. 6,200 persone sono registrate, invece, nella rotta Occidentale del Mediterraneo, di cui 1360 dal Camerum, 860 dal Mali e 675 dall’Algeria. 5,750 persone hanno percorso la rotta tra l’Albania e la Grecia, di cui 5,690 albanesi e solo 20 persone dalla Macedonia e 15 dalla Georgia. La rotta Ovest dei Balcani registra, invece, 17, 000 persone, di cui 4, 860 dalla Siria, 4,155 dall’Afghanistan, 4340 dal Kossovo. La via del confine Est dell’Europa registra 750 persone, di cui 160 dal Vietnam, 105 dall’Ucraina e 100 dalla Russia. Infine, la rotta Ovest che investe le isole Canarie, conta 190 persone di cui 30 dal Marocco, 25 dal Mali e 25 dalla Guinea. Per un totale di 226.090 persone. Di cui 68,335 siriani. Un numero altissimo che fotografa il dramma del popolo siriano, travolto da una sanguinosa guerra civile che dura, ormai, da tre anni, basti pensare che su 50 milioni di rifugiati nel mondo, ben 4 milioni sono siriani (report Amnesty International 2013). In un report intitolato “sviluppi invernali” e dedicato all’operazione Triton– che dal 1 novemrbe ha sostituito Mare Nostrum – Frontex annota che negli ultimi due mesi del 2014 sono state intercettate 11,400 persone in 77 operazioni di “ricerca e soccorso in mare”. Questa cifra va a sommarsi a quella del numero complessivo dei migranti che hanno attraversato il Mediterraneo fino ad ottobre.

Il bilancio di Mare Nostrum: Si fermano al 31 ottobre - giorno in cui ha avuto ufficialmente termine l’operazione iniziata il 18 ottobre 2013 - le statistiche di Mare Nostrum fornite dalla Marina Militare Italiana. Il numero dei migranti assistiti dalle navi militari è di 156.362 persone. Su una cifra così elevata, i casi che hanno richiesto l’assistenza medica sono solo 60, di cui solo per 16 è stato necessario il trasferimento in ospedale via elicottero, ai restanti 44 è bastata l’assistenza sanitaria fornita a bordo delle stesse navi. Numeri che basterebbero da soli a squalificare ogni genere di psicosi di contagio e infezione veicolata dal fenomeno migratorio. Tornando a Mare Nostrum, sono state effettuate in totale 439 operazioni di ricerca e soccorso. 15 le ispezioni su mezzi navali sospetti di traffici illeciti. 9 le nave catturate – di cui 5 navi madre – e 366 i presunti scafisti fermati e consegnati all’Autorità Giudiziaria.

Morti in mare: L’Oim – Organization Internationale for Migration – ha pubblicato nel settembre 2014 “Fatal Journeys: Tracking lives lost during Migration, un dettagliato report sui flussi migratori e i decessi nel mondo nel corso del 2014. Particolarmente drammatico è il bilancio delle morti nel Mediterraneo: Su 40,000 decessi attestati di migranti nel mondo dal 2000 a oggi, 22,400 – oltre la metà – riguarda le persone che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. Anche nel 2014 l’Europa si conferma la meta più rischiosa e letale, con il 75% dei decessi mondiali avvenuti nel Mediterraneo. Se il bilancio generale dell’anno appena trascorso è di 4077 vittime - il 30% delle quali di origine africana - ben 3,072 sono quelle che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Si noti che la stima si ferma al mese di Settembre e che riguarda soltanto i decessi che si sono potuti accertare. Nei fatti, ad oggi, il numero effettivo di bambini, donne e uomini morti nel Mediterraneo, può ben considerarsi superiore alle 4,000 persone.

Rapporto UNHCR sui profughi di guerra: Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) nel primo semestre del 2014 - i dati definitivi saranno pubblicati a Giugno - 5,5 milioni di persone sono state costrette a scappare a causa delle guerre. Vanno, così, ad aggiungersi al numero complessivo di rifugiati assistiti dall’ UNHCR: 46,3 milioni. Quasi 3,4 milioni in più rispetto alla fine del 2013. “A metà anno, sono diventati 13 milioni i rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR, il numero più elevato dal 1996, mentre il totale degli sfollati interni ha raggiunto il nuovo record di 26 milioni” – parliamo di assistiti dall’agenzia Onu, quindi solo di una parte dei rifugiati a livello mondiale. Un altro, triste, record è quello raggiungo dai rifugiati siriani che scavalcano, per la prima volta dopo 30 anni, gli afghani: “I siriani sono diventati la più grande popolazione di rifugiati - oltre 3 milioni a giugno 2014 – rappresentano il 23% di tutti i rifugiati”. Al secondo posto gli afghani con 2,7 milioni di rifugiati. Quella afghana resta la più grande comunità di rifugiati di lunga data - cioè rifugiati da più di 5 anni. Ricordiamo che i palestinesi nel Medio Oriente sono sotto mandato UNRWA ,che assiste 5 milioni di persone. Gli altri principali paesi di origine dei rifugiati sono: Somalia (1,1 milioni), Sudan (670.000), Sud Sudan (509.000), la Repubblica Democratica del Congo (493.000), Myanmar (480.000) e Iraq (426 mila). Il Pakistan ospita 1,6 milioni di rifugiati afghani. Altri paesi con una popolazione di rifugiati numerosa sono:Libano (1,1 milioni), Iran (982.000), Turchia (824.000), Giordania (737.000), Etiopia (588.000), Kenya (537.000) e Chad (455.000). Se fino all’anno scorso il maggior numero di rifugiati si concentrava in Asia e nel Pacifico, la crisi siriana ha regalato questo drammatico primato all’area Medio Orientale-Nord Africana. Nell’ultimo rapporto complessivo sui rifugiati – Giugno 2013 - il numero delle persone in fuga raggiungeva i 51,2 milioni. Una cifra enorme, destinata a crescere.

P.s. Si dice che nella nostra società contano più i numeri delle persone. Questo accade soprattutto per i migranti, che non sono cittadini, ma una forma di nuda vita così spoglia – in possesso solo di quello che indossa e totalmente indifesa –da venir considerata solo in cifre. Non è bello che di una persona si parli come se fosse un numero, ma ogni tanto i numeri ci servono per ricavare un quadro complessivo della situazione generale in cui quella persona, come tante altre, è gettata.

 

Foto: noborder network/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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