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Questa sera si recita a soggetto: Pirandello al Mercadante di Napoli

Sarà una pietra miliare della storia del teatro italiano a chiudere il cartellone della stagione 2010-2011 del teatro Mercadante di Napoli.

Da stasera 6 aprile fino al 17 aprile infatti, andrà in scena Questa sera si recita a soggetto, parte conclusiva della trilogia sul metateatro (Sei personaggi in cerca d’autore, Ciascuno a suo modo) del drammaturgo siciliano Luigi Pirandello, per la regia di Virginio Liberti. Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino in collaborazione con la compagnia (fondata nel 1994 da Annalisa Bianco e Virginio Liberti) Egumteatro, la quale si è precedentemente cimentata su testi di Molière, Rilke, Kafka e Koltès, per citarne solo alcuni. La compagnia Egumteatro ha inoltre firmato lo spettacolo di apertura del Napoli Teatro Festival Italia del 2008 con Le Troiane di Euripide, in scena al Real Albergo dei Poveri.

Questa sera si recita a soggetto studia la figura, ancora rivoluzionaria per l’epoca, del regista teatrale e ne analizza i rapporti con l’attore e il pubblico. Il regista Virginio Liberti, con la sua messa in scena, vuole difendere Pirandello nella sua originalità e afferma che “allestire questo spettacolo significa riscoprire questi testi che furono occasione eccezionale di riflessione sul teatro di quel tempo e gettarono le basi per un progetto di teatro futuro.”

Le scene e i costumi, affidati a Rita Bucchi, lasciano agli attori (Michele Di Mauro, Riccardo Lombardo, Gisella Bein, Tatiana Lepore, Rossanna Gay, Simona Nasi, Francesca Rota, Mariano Pirrello, Massimiliano Poli, Lino Musella, Antonio Alveario e Pasquale Buonarota) ampio spazio per affrontare il problema della natura del teatro e delle sue contraddizioni, della tensione tra la finzione e il flusso vitale. Ma si evidenzia anche la sua capacità di esprimere emozioni primarie. A questi elementi si unisce la pratica del teatro musicale, inserendo nello spettacolo di prosa alcuni brani tratti dal Trovatore di Verdi e cantati dalle attrici in scena.

Con quest’opera quindi, a ottant’anni dal debutto, si intende tornare alle origini del teatro e a quella verità che gli appartiene e che rappresenta tutta la sua essenza: personaggi, attori, autore, registi, pubblico.

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