Quando il tesoro in fondo al mare si chiama Champagne

Un anno. Tanto il tempo d riposo in fondo la mare prima di riportare in superfice 660 bottiglie di Champagne della maison Drappier "affondate" al largo della costa di Saint-Malo (Ille-et-Vilaine) domenica scorsa. 600 bottiglie di Brut Nature dosaggio zero e 60 di Gran Sendrée 2005. Lo scopo della immersione, spiega Yannick Heude, presidente della celebre cantina, è quella di studiare l'evoluzione del vino in ambiente marino. Le bottiglie sono state immerse a 15 metri di profondità a temperatura che da settembre ad ottobre scendono intorno ai 9- 10 gradi, per un anno.
Secondo studi preliminari, l'effetto delle maree della baia di Saint-Malo potrebbe accelerare la maturazione dei vini in condizioni considerate ideali (la temperatura dell'acqua è equivalente a quella delle profondità delle cantine dello champagne).
Questo articolo è stato pubblicato quiLasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox