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Provincia di Lodi vs Società Autostrade

Alcune amministrazioni locali, compresa la Provincia (a guida leghista), sollevano la questione: il nome del casello dell'A1 "Piacenza Nord" deve essere cambiato in "Guardamiglio - Basso Lodigiano" ed inoltrano la richiesta alla Società Autostrade. Il tutto in nome dell'identità territoriale e del rispetto delle radici culturali. A discapito dei viaggiatori.

La richiesta è chiara e di un'importanza strategica fondamentale: il nome del casello autostradale dell’A1 “Piacenza Nord” deve necessariamente essere modificato in “Guardamiglio – Basso Lodigiano”.

Il sindaco di Guardamiglio e il presidente della Provincia di Lodi non hanno dubbi in merito.

Poco importa che il motivo per il quale proprio a Guardamiglio, comune della Bassa lodigiana di 2700 anime, è stato posizionato il casello dell'Autosole sia l'estrema vicinanza alla città di Piacenza.

No, questa battaglia s'ha da fare, perché la difesa dell'identità territoriale ed il rispetto delle radici culturali lo richiedono.

Ovviamente si tratta di una “sparata” demagogica che non ha altro fine se non quello dei suddetti amministratori di raccogliere facili consensi, senza che al territorio sia apportato alcun reale beneficio.

E' infatti un criterio comune (e di buonsenso) associare il nome dell’uscita autostradale al maggiore centro cittadino e produttivo nelle vicinanze (che, peraltro, è il motivo per il quale viene realizzato il casello).

Questo perché è logico pensare che una gran parte del flusso di automobili e camion sia diretto verso quello stesso polo attrattore e che ciò avvenga in maniera indipendente dal nome associato al casello: succede perché è li che risiedono la maggior parte delle realtà produttive, commerciali ed abitative.

Non mi risulta che si lamentino, ad esempio, né Melegnano né Pieve Fissiraga e, con loro, chissà quanti altri centri abitati interessati da caselli autostradali che fungono da “servizio” per i più grossi centri produttivi ed abitativi adiacenti e che portano, quindi, il nome di questi ultimi.

Avrebbe forse più senso, se proprio si vuole esasperare in questo modo il valore della territorialità, associare l'indicazione "Basso Lodigiano" al casello di Casalpusterlengo-Ospedaletto Lodigiano. E' qui, infatti, che hanno sbocco i grossi flussi verso le realtà produttive e logistiche del territorio.

Insomma, all'orizzonte si vedono già non pochi disguidi per i viaggiatori e nessun guadagno.

Anche perché lo sviluppo di questa terra, così lontana dal suo capoluogo di provincia, è invece unito a doppio filo con quello della città di Piacenza. Pensiamo solo al bacino di utenza dell’ipermercato Auchan della vicina San Rocco al Porto, oppure a dove vanno a divertirsi i giovani durante il finesettimana.

Francamente mi sembra una proposta sterile.

Urge invece una soluzione per mettere in sicurezza l’accesso e, soprattutto, l’uscita di autoveicoli e automezzi dalle aree industriali e commerciali adiacenti alla rotonda in uscita dal casello in questione.

Pensiamo, ad esempio, alla pericolosità dell’operazione di immissione sulla via Emilia che devono compiere i conducenti quando, dopo aver fatto rifornimento al distributore li presente, devono dirigersi verso Lodi. E' assurdo obbligare gli automobilisti ad immettersi sulla carreggiata in direzione Piacenza ed arrivare alla rotonda dell’Auchan per fare l’inversione. Nei fatti ciò non avviene.

In sostanza, quando si inizieranno a risolvere i problemi esistenti, abbandonando inutili discussioni?

 

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