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Proposta choc: eutanasia per anziani sani

Proposta choc: eutanasia per anziani sani

In Olanda si cerca di oltrepassare l’ultimo limite con la richiesta di depenalizzare l’eutanasia per persone anziane, sane ma non più desiderose di vivere. La proposta choc, che ha già raccolto 125 mila firme di cittadini, avanzata dal gruppo “Per volontà propria”, guidato dalla sessantaduenne Marie Josè Grotenhuis, con l’appoggio di intellettuali e politici, mira a stimolare un dibattito in seno alla popolazione e sollecitare il governo sulla questione.
 
“La vita è un diritto e non un dovere”, con queste parole d’ordine i fautori dell’iniziativa proseguono la battaglia sostenendo che ogni anno in Olanda 400 anziani, senza problemi di salute ed economici, decidono di suicidarsi. “Morire deve essere un atto degno”, è l’affermazione chiave per comprendere la vicenda. Perché, se nel caso di persone con mali incurabili, l’eutanasia, già in vigore in Olanda dal 2002, pare una scelta laica, consapevole e piena di dignità, viste le terribili prove e le sofferenze indicibili che affrontano i malati, il pensiero della legalizzazione per tutti veicola un messaggio ambiguo e pericoloso.
 
Quello per cui nella società odierna la vecchiaia, invece di essere l’ultima fase di un lungo percorso esistenziale, con tutto il peso e la fatica che comporta, ma meritevole di essere vissuta fino in fondo, diventa un’appendice trascurabile e dolorosa, inutile per la stessa società, un fardello per parenti e conoscenti, un costo superfluo in termini umani e materiali. Un forte senso di inutilità, un frustrante stato d’animo attraversa oggi le menti di chi ha una certa età in Italia e in tutta Europa. È da qui che dobbiamo ripartire, dal restituire importanza a questi cittadini, ai preziosi valori di cui sono portatori, all’esperienza e al sapere di cui sono i custodi e devono essere i messaggeri. Sarebbe un beneficio non calcolabile economicamente ma in grado di accrescere notevolmente lo status di vita della comunità intera. La proposta olandese invece non sembra andare nella direzione migliore. Non è rivendicando la libertà di scelta più estrema che il problema si risove.
 
Va bene morire con dignità ma non per mancanza di alternative.

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