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Pronti per l’eclissi di Sole del 20 marzo

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di Cristina Da Rold

Sono passati quasi 16 anni da quell’11 agosto 1999, quando siamo stati investiti da un’eclissi di sole e i giornali erano pieni di fotografie di questa sfera nera circondata da una brillante bordatura luminosa. Venerdì mattina dalle 9:30 in poi l’evento si ripeterà e da tutta Italia potremo osservare (sempre muniti degli appositi occhialini protettivi per evitare danni alla vista) il famoso “Sole nero” che altro non è che ciò che vediamo quando la Luna si frappone esattamente fra noi e la nostra stella.
Ognuno potrà osservare l’eclissi parziale come preferisce, in gruppo o in maniera solitaria. Questa sarà infatti la prima eclissi del XXI secolo, e di sicuro diventerà quella finora più immortalata, fra astronomi di professione e semplici interessati che non vorranno rinunciare a postare una selfie di se stessi durante l’eclissi.

Bisogna però stare attenti: a causa della luce molto intensa non basterà puntare i nostri smartphone in alto per ottenere una bella fotografia dell’evento, anzi sarebbe oltremodo pericoloso farlo, come spiega nel suo noto blog Scienzaltro Leopoldo Benacchio, ordinario presso l’Osservatorio Astronomico di Padova. Servono filtri specifici, e questo vale anche per telescopi e binocoli.

Chi invece preferisce vivere quest’esperienza con altri potrà partecipare per esempio a uno dei numerosi “Sun Party” organizzati dall’UAI (Unione Astrofili Italiani).

Infine, la tecnologia che possediamo oggi fa sì che anche chi è impossibilitato ad assistere direttamente all’evento possa seguirlo tramite web. Il canale ANSA Scienza e Tecnica per esempio, trasmetterà le immagini del Virtual Telescope dal parco dell’Appia Antica, mentre l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) riprenderà l’eclissi da 800 chilometri di altezza.

Per quanto riguarda l’orario migliore per osservare l’eclissi, esso dipende da dove ci troviamo: parte Cagliari dalle 9:16 alle 10:22 e chiude Trieste dalle 9:30 alle 10:38.
Inoltre, il Sole sarà infatti oscurato in percentuale diversa a seconda della latitudine, da un massimo del 67% a un minimo del 39%.

Per maggiori informazioni su orari, eventi e sui pericoli di un’osservazione fai-da-te visitare ilsito dell’UAI.

Se invece non siete in Italia, potete consultare la pagina web dedicata sul sito della NASA.

@CristinaDaRold

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia. 
Crediti immagine: skyseeker, Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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