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Poggio Picenze, tutti fuori dalle tende: c’è il festival del blues

Si ricomincia da qui: dalla musica. La gente di Poggio Picenze esce dalle tende e si ritrova in piazza per l’appuntamento con il blues, come ogni anno, questa volta con una motivazione in più: scacciare gli incubi del terremoto.

Davanti alla chiesa ferita e puntellata, più sotto i cantieri della ricostruzione. La platea gremita e i posti a sedere non bastano: voglia di ricostruire partendo dalle cose normali, come lo spettacolo che porta qui, ogni anno, i migliori artisti della scena blues.

Otis Taylor è il clou della nona edizione di “Poggio Picenze in blues”: la terza di quattro serate dopo la Vasti Jackson band e la Ronnie Baker Brooks band. L’artista dell’Illinois regala grande emozione e coinvolgimento. Chiama tutti sotto il palco perché dice: “se venite qui sotto, io suono meglio”.



E comincia la festa. Lui con banjo, chitarra elettrica ed armonica tiene viva l’attenzione, coinvolgendo il pubblico con la sua verve. Il resto lo fa la musica e la sua band (sua figlia lo accompagna al basso).

L’ingresso era libero. Taylor ha accettato di venire da Londra e suonare a budget ridotto per la popolazione terremotata. Il bluesman statunitense è in tour per presentare il suo nuovo album che si poteva acquistare anche a fine serata: costo 20 euro, 5 dei quali, ha fatto sapere prima dello spettacolo, sarebbero stati destinati proprio alla Pro-loco di Poggio Picenze per organizzare gli eventi musicali futuri.

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