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Per Gelmini, Lupi, Carfagna e Sacconi la legge sull’omofobia "può aspettare"

L’occasione è stata la fine della Summer School di formazione politica organizzata in questi giorni a Sorrento. I protagonisti Maurizio Lupi, Maurizio Sacconi, Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini. Argomento di discussione, una moratoria sui temi etici. 

Mancano pochi giorni alla discussione in Senato della legge contro l'omofobia, in calendario il prossimo 26 luglio, e i quattro parlamentari hanno ritenuto opportuno “suggerire” alla maggioranza di occuparsi di argomenti, secondo i piddiellini più rilevanti, come la crisi, l’economia e la disoccupazione e di "abbandonare", almeno fino al termine della legislatura, temi spinosi come le nozze gay e l'omofobia.

La dichiarazione degli esponenti del Pdl sembra voglia tutelare la "fragilità politico-istituzionale" che il governo Letta si ritrova a vivere in quest'ultimo periodo tra problemi come l'Imu e lo scandalo Kazako:

“Nel momento in cui l'Italia affronta una straordinaria depressione civile, economica e sociale combinata con una persistente fragilità politico-istituzionale, appare necessario evitare l'introduzione di elementi divisivi nel senso comune del popolo con particolare riferimento ai principi della tradizione, dalla vita alla famiglia naturale, alla libertà educativa”.

A quanto pare Carfagna e compagni vanno contro corrente rispetto a chi, da tempo,lotta affinchè si ottenga l’estensione della legge Mancino per i reati contro le persone gay e trans, sostenendo inoltre che un simile provvedimento porterebbe molti problemi su un tema molto delicato quale la libertà di espressione.

Forse l’obiettivo dei quattro parlamentari, celato dietro un piccato consiglio, era di creare scompiglio tra i colleghi del Pd, se sia stato raggiunto o meno lo vedremo presto in Senato. 

Il Pd sembra sicuro delle sue scelte, convinto che non sia necessaria nessuna moratoria sui temi etici e che anzi, la giusta risoluzione di un argomento così delicato inizierà a far conformare l'Italia a molti paesi dell'Ue. A quanto pare dunque la stabilità tra i banchi del Pd è al sicuro anche perché, come spiega il coordinatore Sandro Bondi: "Un confronto su questo argomento non può mettere in discussione la maggioranza” e, aggiunge Giancarlo Galan: "È nostro preciso dovere trovare soluzioni, dare risposte, predisporre misure per abbattere le barriere che quotidianamente incontrano i cittadini".

 

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