Panama papers, lotta di classe offshore
Nella lista dei nomi dentro il "Panama papers" troviamo le solite banche, sportivi famosi, manager (anche con incarichi semi pubblici), vip e poi politici di tutte le salse: comunisti, post comunisti e occidentali.
Che male c'è se uno porta i soldi all'estero?
Se non viola le leggi... Peccato che le leggi siano pensate proprio per chi vuole pagare meno tasse, per spostare i capitali dove gli pare e, se scoperto, pagar il minor dazio possibile.
Che male c'è?
Quelle tasse non servono poi a pagare il TAV in Val di Susa, il ponte sullo stretto, le grandi opere, le autostrade inutilizzate in Lombardia. Servono anche per scuole, ospedali, sicurezza: volete portare i vostri capitali dove vi pare?
Bene, niente scuola pubblica per voi e i parenti.
State male di notte? Niente 118 o pronto soccorso. Vi entrano i ladri in casa? Arrangiatevi.
Questa sarebbe coerenza.
Altrimenti dà proprio fastidio vedere da una parte la ricetta monodose dell'austerità e del taglio alla spesa pubblica (non quella improduttiva, ma tagli a sanità, università, stipendi pubblici).
E dall'altra questa lotta di classe all'incontrario, dei ricchi contro i poveri.
PS: le vie dell'elusione e dell'evasione sono usate anche dalle mafie e, siccome non siamo ingenui, anche dal terrorismo. Prima o poi qualcuno si inizierà a chiedersi dove finisca la libertà di eludere e dove cominci la complicità con mafie e terrorismi vari.
Questo articolo è stato pubblicato qui
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox