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PDL, il countdown è partito

 

La bucolica tranquillità, anche se apparente, delle relazioni all’interno del PDL inizia ad incrinarsi pesantemente.

Molti osservatori avevano già manifestato stupore sulla “compattezza” mostrata da una coalizione tanto eterogenea. All’interno della maggioranza, composta addirittura dalla Lega che pur non essendo parte del PDL vi collabora attivamente, convivono esponenti dell’estrema destra e della destra moderata, alcuni ex socialisti, ex democratici, non pochi cattolici, gli ex liberali, molti federalisti ed addirittura dei secessionisti convinti.

Insomma la maggioranza di Governo che ha ostentato una surreale compattezza è in verità un calderone privo di legami autentici, ovvero basati su valori politici e sociali, dove l’unico collante è la bramosia di detenere una bella poltrona in parlamento. C’è in verità anche una buona dose di sudditanza nei confronti dello strapotere economico del Cavaliere, ma anche questo fattore è in via di dissolvimento.

In tutti questo pasticcio il partito più mortificato e quotidianamente messo alla berlina è l’ex Alleanza Nazionale, ora parte costitutiva del PDL. Ebbene Alleanza Nazionale si è prostrata al volere di Silvio Berlusconi e quindi di Forza Italia che a sua volta è vincolato dalle bizzarre e deliranti richieste della Lega Nord, alleato di Governo del PDL.

Quindi per la proprietà transitiva, Alleanza Nazionale è tenuta sotto scacco dalla Lega Nord. E questa cosa appare a dir poco ridicola. Alleanza Nazionale il partito che crede nell’unità della Nazione, che esalta i simboli più importanti della Repubblica come l’inno e la bandiera, è costretta a sottostare alle capricciose e iperboliche richieste delle Lega, che forte della sua posizione spadroneggia tra i banchi della maggioranza.

Insomma quella che Silvio Berlusconi vuol far apparire come una “famiglia felice”, anche se allargata è in verità un gruppo per nulla coeso dove serpeggia il sospetto, l’incomprensione, l’odio e la reciproca recriminazione.

Se solo vi fosse un’opposizione, che purtroppo latita, questo sarebbe il momento di velocizzare il conto alla rovescia che precede l’esplosione a catena della maggioranza. Il PDL è un’unione senza senso e senza futuro come lo è la maggioranza di governo.

Fini si è fatto imbrigliare ed ammansire dalla carica offertagli di Presidente della Camera, ma i suoi elettori sono a dir poco furiosi per la fine indecorosa che sta subendo la Destra Italiana.

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