• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Padova, eletta la Consulta comunale degli Immigrati extra-comunitari

Padova, eletta la Consulta comunale degli Immigrati extra-comunitari

Presidente della Consulta è stato eletto il cinese amico del consigliere anti-rom: avrà diritto di parola in Aula e nelle Commissioni.

L’esperimento è il primo in Italia: il comune di Padova ha concesso ai suoi residenti immigrati extra-comunitari la facoltà di eleggere una Consulta di rappresentanti che affianchi nei propri lavori, avanzando proposte soprattutto in merito alle politiche cittadine relative all’integrazione, il Consiglio Comunale e le sue Commissioni. Gli aventi diritto al voto erano circa diciottomila e di essi si è recato alle urne, aperte presso il Polo fieristico, circa il 16%.

Gli extra-comunitari sono nella città antoniana il 70% di tutti gli stranieri residenti, gli altri sono in stragrande maggioranza polacchi e rumeni, segno della grande attrazione che esercita una città a pieno titolo inserita nel “miracolo economico del Veneto”. Più di un quarto degli extra-comunitari padovani è moldavo, proviene cioè dalla povera repubblichetta ex-sovietica che sino a settant’anni fa era parte integrante della Romania.

A seguire troviamo nigeriani, marocchini, albanesi, filippini e cinesi tanto per citare solamente quelle comunità che superano le millecinquecento unità. Colpiscono a Padova due dati in controtendenza rispetto alla situazione nazionale: il fatto che gli albanesi non la facciano da padrone ma siano solamente la quinta nazionalità straniera residente in città ed il basso numero di residenti sudamericani. In effetti a far le badanti, mestiere molto in voga tra le ecuadoregne e le peruviane, a Padova bastano rumene, moldave ed ucraine.

Le elezioni della Consulta sono state vinte da un cinese, ristoratore in Via Marsala. Jing Wen Xia il suo nome. Il nuovo Presidente della Consulta è amico di quel Vittorio Aliprandi che un giorno ebbe a definire sulla sua pagina di Facebook gli immigrati rumeni con un particolare accento nei confronti dei cittadini neo-comunitari di etnia Rom, come "persone vomitevoli". Per questa sua presa di posizione Aliprandi, consigliere comunale del Pdl, venne prima sprangato da un gruppo di facinorosi ruotanti attorno ai centri sociali cittadini e poi condannato da un Tribunale della Repubblica italiana per razzismo.

Oggi confessa di apprezzare molto invece il neo-eletto giacché “si tratta di una persona seria che lavora”. Dal canto suo pure Wen Xia confessa di ammirare molto Aliprandi. Ci si domanda ora se lo seguirà pure nei suoi discorsi rumenofobi anche perché, come in una sorte di catarsi, quando andrà in Consiglio Comunale si troverà a sedere accanto al Consigliere del Partito Democratico, lei si con diritto di voto, Nona Euvghenie, rumena al cento per cento.

Dopo il ristoratore cinese tra i più votati troviamo tre filippini, un marocchino ed un bengalese che sono entrati a far parte della Consulta comunale che conta diciassette membri. Altri eletti provengono da Moldavia, Nigeria, Albania ed Ucraina. L’ultima di essi è la sudamericana Edith Elisabeth Cervantes che da sola è chiamata a rappresentare tutti gli immigrati provenienti dal Continente d’oltre- Oceano.

Per il Sindaco patavino Flavio Zanonato l’elezione dell’organo da parte di più del 15% degli extra- comunitari residenti in città è un fatto molto positivo, per gli oppositori della Lega Nord, ovviamente, è solo propaganda. Rimane l’incognita legata al fatto che in tale Organo consultivo municipale coesistono persone molto diverse che non sono legate tra di loro da alcunché ma che, anzi, rappresentano, certe volte, nazionalità tra di loro confliggenti.

Non essendo accomunate dalla cittadinanza né italiana né europea saranno comunque in grado di essere di valido aiuto al Consiglio comunale e condivideranno certi valori di rispetto, laicità e democrazia propri della politica negli stati occidentali? E’ la grande sfida che i membri della Consulta neo- eletta della città veneta sono chiamati a vincere. Comunque un esperimento da seguire con attenzione in una città che, al di la dei facili luoghi comuni sul Veneto leghista ed oscurantista, in materia d’integrazione è all’avanguardia in tutt’Italia.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares