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Nasce "Sinistra Italiana"

C’erano Fassina, D’Attorre, Scotto e Pratoianni al teatro Quirino per tenere a battesimo la sinistra italiana. Non c’erano Landini e Civati, per marcare la differenza con chi pensa ancora di allearsi con il partito di Renzi. E fuori tanti compagni, a gridare la loro rabbia, la loro voglia di partecipazione e di una forza che li rappresenti.

Nasce la nuova sinistra, ed un silenzio terrificante cade su questo evento che pure ha la sua importanza. Nasce la nuova sinistra, e si parla del sessismo di Mineo. Non aspettavano altro i pretoriani di Renzi, cercavano l’occasione per infangare la “cosa rossa“ e dirottare l’attenzione dei media verso altri lidi, gliel’ha fornita Corradino Mineo, con una dichiarazione, che si presta a qualche equivoco.

Ma queste schermaglie mediatiche, per quanto moleste e non trascurabili, non possono, non devono distrarre l’attenzione dal compito principale della sinistra italiana, che è quello di costruire se stessa, secondo un modello che guarda al presente e futuro, oltre i confini del nostro Paese.

Per questo, basta guardare Londra, perché oggi la politica di governo non si fa in Italia, in Spagna o in Irlanda e neanche in Germania, neppure nei palazzi di Buxelles di Strasburgo. Oggi la politica degli stati europei, si fa negli uffici della city di Londra, dove si costruisce un modello di governo ultra liberista, che domina in Italia e in tutti i paesi europei, privatizza tutto ciò che è privatizzabile e nega spazio ad ogni intervento pubblico. Per questo in UE si sacrificano i diritti fondamentali dell’uomo, quelli della persona, del lavoratore, del cittadino. 

E’ il nuovo volto del fascismo che si affaccia sul proscenio della scena politica, con linee non ideologiche ma pragmatiche, collegate non a valori politici, ma ad esigenze economiche dei poteri finanziari e di conquista del consenso dei partiti subalterni e si esprime nelle forme del fascismo finanziario e del razzismo finanziario. Il primo si configura in un un modello incentrato sullo strapotere dell’esecutivo e sul ruolo marginale del Parlamento, di tutti gli organi di controllo e su politiche che antepongono la quadratura dei conti, il pagamento dei debiti sovrani, ai bisogni delle persone.

Il secondo si esprime in termini di puro contrasto o di sfruttamento economico, se non affaristico degli immigrati. La Grecia e il Portogallo sono la testimonianza e l’accusa della cancellazione da parte della Troika dei diritti politici delle popolazioni di questi paesi, del loro potere di scegliersi un governo e un programma politico.

L’Italia e la Spagna sono la testimonianza e l’accusa di cento anni di storia, di lotte per la democrazia e per il progresso sociale, ridotti in polvere. I muri d’Europa, i paesi dell’est europeo, ma anche la Germania, sono la testimonianza e l’accusa del razzismo “marchettaro” finanziario, che caccia gli immigrati per fare voti e quando li accoglie, li accoglie per sfruttarli nei campi di pomodori e nei centri di ricerca, o per lucrare sulla loro pelle.

Se questo è il terreno di lotta su cui la nuova sinistra si deve cimentare, allora la nuova sinistra non può che essere sinistra radicale.

Se la sinistra è chiamata ad una nuova resistenza, contro le nuove forme del fascismo di oggi, che si chiamano fascismo finanziario e razzismo “marchettaro” utilitaristico, non può allearsi con chi tale politica favorisce e realizza. La sinistra italiana non può e non deve allearsi con il PD, anche perché è un’alleanza che serve solo a Renzi e non alla sinistra .

E’ solo una maledetto inganno, che serve a lucrare voti di sinistra, a far credere ai compagni che nel PD c'è ancora qualcosa di sinistra, che il PD non è alternativo alla sinistra, che non è un partito di destra e meno che mai di destra estrema. 

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