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Nakba: un’applicazione israeliana consente di ritrovare i villaggi palestinesi scomparsi

In occasione della ricorrenza della Nakba (in arabo “catastrofe”), la commemorazione della deportazione di 760mila abitanti della Palestina dai confini di Israele avvenuta il 15 maggio del 1948, l’ONG israeliana Zochrot ha lanciato un applicazione per iPhone che consente di ritrovare i villaggi palestinesi scomparsi. La Nakba ha significato l’esodo dei Palestinesi dai propri territori d’origine e la loro distribuzione tra la Giordania, la Siria, il Libano e i Territori Palestinesi. Oggi la popolazione palestinese conta più di 5 milioni di persone, di cui solo 160mila ancora residenti nell’attuale Israele.

iNakba è una mappa interattiva che consente di localizzare i villaggi palestinesi distrutti. Cliccando su ciascun punto geografico si ottiene una carta d’identità del luogo: foto di oggi e del passato, informazioni geografiche e storiche, rapporto tra insediamenti palestinesi e israeliani. L'applicazione è stata rilasciata in un periodo dell'anno molto delicato da un punto di vista politico: il 12 maggio ricorre la giornata dell'Indipendenza israeliana, il 15 la commemorazione della Nakba palestinese.

L’applicazione mira a sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica israeliana, come spiega Omar al Ghubari, membro dell’ONG Zochrot:

“Vogliamo far conoscere agli israeliani cos’è stata la Nakba per far prendere coscienza della storia dei luoghi in cui vivono. Talvolta trascorrono il tempo nei parchi, nelle foreste, fanno dei barbecue accanto a un cimitero palestinese senza saperlo. Perché è la politica di Israele: cancellare tutte le tracce degli antichi villaggi palestinesi. Renderli invisibili.”

iNakba potrà inoltre essere utile per tutti quei palestinesi che non possono rientrare in Israele, e che potranno così farsi un’idea, almeno virtuale, di un passaggio importante e drammatico della propria storia.

 

Foto: Zochrot.org

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