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Monografia di Gilberto Carpo

E’ fresca di stampa la monografia dell’artista Gilberto Carpo, interessante da leggere, bella da vedere, perché Gilberto Carpo ha in sé la forza della sensibilità. Sfogliandola si arriva a toccare il ricordo, la passione, il tormento, l’estro, la vita trattenuta nell’immagine, questa sembra reagire allo sguardo e raccontare parte della sua storia, della sua genesi in una sintesi rarefatta e armonia di …

Non è facile narrare l’evoluzione di un artista, ma la monografica di Gilberto Carpo, con prefazione di Giulio Martinoli è ben curata e dettagliata nel percorso artistico, fino a giungere all’attualità del maestro, a quella pennellata facile e sicura, alle sculture , e alle grandi opere con l’omaggio “Ai Caduti Sul Lavoro” a Omega (NO), perché Gilberto Carpo ha in sé la forza dell’onestà del lavoratore, la sensibilità dell’artista, del maestro.
 
La monografia riporta molte frasi del maestro. Ne citiamo una che forse rispecchia nella sua intensità proprio il suo palpito: << Il bello è l’attuazione della propria sensibilità è pulizia dello spirito>>.
 
L’opera è arricchita dai contributi di noti critici dell’arte come Giorgio Seveso, Giuseppe De Rosa, Marco Rosci, Carlo e Bugatti, Giulio Martinoli, Faemma Bartolomei, Giulio Bedoni, Giovanni Quaglino, Pier Paolo Betti, Vanni Oliva, Antonio Oberti, Enzo De Paoli, Enzo Fabiani, Bruno Pozzato, Roberto Moroni, Giorgio Tommaso Bagni, Andrea Coppini, Donato Conenna, Gabriele Turala, Antonella Iozzo, Mauro Chiodini, Giuseppe Martucci .
 
Ma chi è Gilberto Carpo?


Un artista che ama l’arte, che pensa , che costruisce e si arricchisce della passione per il bello, è il racconto della sua vita, e ogni opera ne diventa parte.
 
Dalla prefazione di Giulio Martinoli, ne riportiamo un breve passaggio: <<I suoi quadri di allora rappresentavano, nelle forme di un realismo tragico e vigorosamente espressionistico, delle macchine enormi e maligne che stritolavano l’uomo. Erano quadri spesso giganteschi, di grande impatto visivo. Spesso, quando le condizioni esterne lo permettevano, i quadri travalicavano i confini della tela e diventavano dei murales pullulanti di figure… >>.
 
Nel ricevere la monografia il primo pensiero del direttore della rivista Bluarte, critico d’arte Antonella Iozzo è stato: << Sfogliandola si arriva a toccare il ricordo, la passione, il tormento, l’estro, la vita trattenuta nell’immagine, questa sembra reagire allo sguardo e raccontare parte della sua storia, della sua genesi in una sintesi rarefatta e armonia di risonanze vitali. Ogni suo passaggio da quello verbale a quello pittorico e poi scultoreo evoca un atto d’amore che dimora nella quiete dell’opera monografica. La bellezza ha un valore diverso per ognuno di noi, unico come un’opera d’arte, da Kant a Carpo la più autentica è la bellezza della verità dentro la forma della vita >>.
 
Per Gilberto Carpo nessuna mostra, recensione, pubblicazione o premio potrà mai imprimere l’essenza dei suoi primi quaranta anni di attività artistica. Al maestro auguriamo un lungo cammino nel pianeta dell’Arte per farci dono delle sue meravigliose opere .
 

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