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Messina, le paure di Accorinti e l’avvento degli "uomini falco"

Messina si ribella contro la Tares e Renato Accorinti, per la prima volta dal suo insediamento, cede alla pressione dribblando l'approccio diretto con i manifestanti. Il sindaco ha preferito la comodità di esprimere le proprie idee, sul noto tributo comunale, solo attraverso le telecamere. Tuttavia, mentre il primo cittadino si lascia prevaricare dalle paure di affrontare il suo popolo, su un tema poco digeribile come la Tares, gli "uomini falco" che ambiscono alla successione sono già in spasmodica trepidazione e lanciano invettive talvolta gratuite.

 
La Tares sembra aver sconvolto gli equilibri politici di Messina. Il sindaco Accorinti, che alla faccia dei "gufi" era riuscito a mangiare il panettone a Palazzo Zanca, si ritrova adesso a fare i conti con un 2014 tutt'altro che sereno. Il primo cittadino si è mostrato incapace, fino a questo momento, di rispondere al suo popolo direttamente, avvalendosi unicamente di strumenti mediatici per esprimere le proprie impressioni. Ai messinesi è mancato proprio quel rapporto umano instauratosi con "Renato" durante la campagna elettorale.
 
Senza dubbio alcuno è impensabile colpevolizzare l'attuale primo cittadino per il dissesto economico nel quale versa la città dello Stretto: le responsabilità vanno ripartite essenzialmente ed equamente tra le precedenti amministrazioni. Inoltre sei mesi sono davvero pochi per esprimere un giudizio completo sul suo operato. Tuttavia da "sindaco del popolo" ci saremmo aspettati un comportamento più vicino alla sua gente. Le stesse persone affascinate dal quel carattere così "alla mano", probabilmente non immaginavano un comportamento così freddo e distaccato su un tributo comunale che definire sproporzionato è un eufemismo; considerando le condizioni fatiscenti della città.
 
Intanto i "falchi" sono già al lavoro, pronti a speculare sull'attuale debolezza del sindaco. Dopo il successo in della manifestazione del 12 gennaio, ad opera del comitato "L'Altra Messina", che ha trascinato in Piazza oltre 1500 anime contro la Tares (non sono mancati i cori di disapprovazione nei confronti del sindaco), in molti adesso vorrebbero cavalcare il malcontento, divenendo magari portabandiera-impropri di questa "insurrezione" di massa.
 
Questi "uomini falco", ovvero gli sconfitti della campagna elettorale, non hanno esitato a emettere giudizi estremamente negativi sull'operato di Accorinti, ponendo in evidenza diverse situazioni amministrative mal gestite a causa della sua inesperienza politica. Proviamo a non confondere certe speculazioni dettate da velleità politiche inespresse con la realtà dei fatti che vede Renato Accorinti incapace di parlare ai suoi cittadini guardandoli negli occhi, quando il tema trattato diventa portatore d'impopolarità.

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