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Messina, elezioni politiche 2013: le intenzioni di voto espresse da due messinesi

A meno di un mese dall'appuntamento elettorale nazionale del 24 e 25 febbraio, anche a Messina si torna a discutere di politica. Ecco le intenzioni di voto espresse da due abitanti del rione Villa Lina: casi emblematici, tra sentimenti di anti-politica e tentazioni astensioniste.

Il signor Pippo è di sinistra, spesso la mattina lo si vede passeggiare nella piazza rionale con l’Unità o il Fatto Quotidiano sotto braccio. Il signor P è un antiberlusconiano doc, pronto a infuocarsi verbalmente solo a sentirlo il nome del Cavaliere; anticapitalista convinto e comunista nel cuore. Dopo aver constatato l’assimilazione del Pd a certi meccanismi politici di bassa fattura, il Signor P simpatizzava per Di Pietro salvo ricredersi dopo i presunti illeciti finanziari che hanno interessato l’Idv. Il signor P apprezza l’operato di Mario Monti, la ritiene una cura necessaria per sanare i danni creati dal precedente esecutivo di centro-destra, ed è convinto che queste elezioni sanciranno il funerale politico del Pdl e del berlusconismo. Il signor P ha maggiore simpatia per Fini che per Bersani (paradossale per un ex-comunista), egli ritiene che l’ex leader di An abbia salvato l’Italia dal baratro con una scelta coraggiosa, prendendo le distanze politiche dal governo Berlusconi.

Il signor P andrà a votare alle prossime elezioni e sceglierà Beppe Grillo con suo Movimento 5 Stelle: è rimasto colpito dalla riduzione di stipendio del 70%, operata dai neoeletti del M5S all’interno del Parlamento siciliano. Egli ritiene che vadano premiati i gesti di buona volontà, per dare un segnale forte a tutta la classe politica italiana; secondo lui l’unico vero rimedio contro la mala politica è votare, di volta in volta, quei movimenti o partiti che alle parole fanno seguire i fatti, non limitandosi al semplice populismo.

Il signor Gino, invece, è sempre stato un elettore di centro-destra, grande appassionato di politica, pronto a difendere Silvio Berlusconi anche quando faceva ridere l’Europa con i vari scandali a carattere sessuale che hanno caratterizzato il suo ultimo mandato; il signor G affermava che non era rilevante, l’unica cosa importante era il modo in cui il Cavaliere governava. Anche quando i rapporti del Cavaliere con Dell’Utri mettevano in risalto le possibili connivenze con la mafia, il signor G controbatteva che anche su Andreotti esistevano dubbi su presunti rapporti con “cosa nostra”, tuttavia questo non gli impedì di restare alla ribalta della scena politica per svariati decenni. Nonostante la strenua difesa della sua scelta elettorale, a un certo punto anche il nostro signor G dovette capitolare, e questo avvenne nel momento il cui Berlusconi decise di dimettersi per dar spazio al professor Monti, ecco questa scelta il signor G non l’ha proprio digerita: vedere il proprio mandato elettorale consegnato a un presunto tecnico, recentemente tramutatosi in politico di professione.
 
Il signor G, a febbraio, non andrà a votare, egli si sente tradito da Berlusconi, oppresso da Monti e di Bersani neanche a parlarne: anche vincendo, non avrebbe i numeri per governare in maniera duratura. Il signor G afferma che l’unico modo per esprimere disgusto per l’attuale classe politica è non andare alle urne; e se qualcuno gli dice che votare è un dovere di ciascun cittadino, egli risponde che non trova altro strumento democratico per esprimere tutta la propria amarezza, se non quello di disertare le elezioni.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.136) 3 febbraio 2013 14:37

    Secondo me il signor P continuerà a votare PD perchè chi è di sinistra difficilmente cambia idea e la dimostrazione è stata la partecipazione in massa alla farsa delle primarie, nonostante la matematica certezza di chi sarebbe stato il vincitore finale di quella sfida, considerata la "furbata" delle regole di partecipazioni elaborate ad hoc . L’elettore di sinistra sarebbe stato più credibile se in quella tornata pre-elettorale avesse votato preferendo ed eleggendo Renzi. Avrebbe portato un sicuro cambiamento generazionale e una rivoluzione nelle idee e nei concetti.

    Il signor G, come la maggior parte dei delusi dal centro destra, voterà per il M5S.
    Tutti gli elettori delusi dalla politica, principalmente chi si ritiene deluso dall’operato del centro destra, hanno capito che della classe politica attuale, tutta e presente in parlamento, non si salva nessuno. Questi elettori si vedono rappresentati in quello quello che dice Beppe Grillo, perché quello che Grillo dice è la stessa cosa che loro pensano e che vogliono.
    Il comportamento dei 15 consiglieri regionali del M5S conferma, coerentemente, i temi espressi in campagna elettorale proprio da Beppe Grillo.

    P.S. Se al posto di Bersani avesse vinto Renzi, molto probabilmente il PD avrebbe già da adesso la certezza di governare il Paese perché avrebbe dalla loro parte tantissimi signori G.

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