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“Menomale che Silvio c’è” va in soffitta: adesso è tempo di “Gente di Libertà”

I più importanti dirigenti del Pdl si sono incontrati a Villa Gernetto, di proprietà di Silvio Berlusconi per discutere di alcune questioni all’ordine del giorno dell’agenda politica. Al vertice si sarebbe parlato di congressi locali ed elezioni amministrative. Se alla vigilia si era ventilato un possibile cambio sia di nome sia del simbolo del partito in vista della prossima tornata elettorale, a quanto si apprende l’orientamento emerso durante l’incontro sembra di segno opposto: l’operazione “restyling” può aspettare, rischierebbe di disorientare non solo i vertici ma anche un elettorato già fortemente in fibrillazione. Il Popolo della Libertà infatti si presenterà in tutte le realtà locali con il vecchio nome ed il vecchio simbolo, a meno di colpi di scena tipici di un partito nato - illo tempore - su un predellino di un'auto di servizio. In alcuni comuni il Pdl si apparenterà con delle liste civiche locali, mentre restano in alto mare possibili allenze con la Lega al nord ed il Terzo polo al sud.

All’interno del partito si registra una tragua armata voluta da Angelino Alfano che pur di non agitare troppo le acque del movimento ha deciso di lasciare inalterati gli equilibri interni. Silvio Berlusconi però ha riservato una chicca ai graditi ospiti che sono accorsi nella sua Villa: il Pdl avrà un nuovo inno. Continua quindi anche il vecchio modo di fare politica. L’elettore moderato è in fuga, i congressi locali sono guerre campali tra signori delle tessere, le divisioni tra ex An ed ex Forza Italia hanno raggiunto livelli ingovernabili e Berlusconi cosa fa? Si occupa dell’inno del “suo popolo” che si dovrebbe chiamare “Gente di Libertà”. Il testo dell’opera è stato curato direttamente da Maria Rosaria Rossi, deputata nota non tanto per le proposte di legge presentate in parlamento ma per le sue frequentazioni ai party allegri (noti come bunga bunga) che il Cavaliere teneva fino a pochi mesi fa nelle sue residenze. Il partito dell’amore ha la sua nuova canzone ufficiale che presto ascolteremo in anteprima. Una strofa del testo dovrebbe recitare così: «Noi siamo il Popolo della Libertà, gente che spera, che lotta e che crede nel sogno della libertà». Il solito marketing politico di stampo berlusconiano che sa di già visto, si ripropone in un ciclo perpetuo. Questo è quello che passa il convento del Pdl anche ora che l’abate dovrebbe essere Angelino Alfano. 

Il vecchio inno “Menomale che Silvio c’è” composto da Andrea Vantini per la campagna del 2008 andrà in soffitta. Ormai la leadership di Berlusconi non tira più come un tempo, in Europa sarebbe imbarazzante presentarsi con un testo del genere e le parole che hanno fatto un’epoca vanno in soffitta.

Questo è quello che recitava il vecchio inno:

Si è detto troppo - E anche di più - Si è usata pure la musica contro. Oggi canto anch’io
E dico che Menomale che Silvio c’è. Non ho interessi politici. E non ho neanche immobili.


Ho solo la musica . E penso che Menomale che Silvio c’e’ . Ci hanno provato scrittori e comici.
Un gioco perverso. Di chi ha già perso. Presidente questo è per te . Menomale che Silvio c’è. La musica suona senza colori. Ma i riferimenti sono reali. Viva l’Italia. L’Italia che ha scelto.
Di crederci un po’ in questo sogno. Per questo dico che Menomale che Silvio c’è. Per questo dico che Menomale che Silvio c’è. Canto così. Con quella forza. Che ha solamente. Chi non conta niente. Presidente questo è per te Menomale che Silvio c’è Presidente questo è per te. Menomale che Silvio c’è Viva l’Italia. L’Italia che ha scelto. Di crederci un po’ in questo sogno
Presidente questo è per te. Menomale che Silvio c’è .Viva l’Italia L’Italia che ha scelto
Di crederci un po’ in questo sogno. Presidente questo è per te Menomale che Silvio c’è.
Viva l’Italia L’Italia che ha scelto Di crederci un po’ in questo sogno Presidente questo è per te. Menomale che Silvio c’è Presidente questo è per te .Menomale che Silvio c’è.

E’ difficile fare peggio, ma forse ci riusciranno. Siamo nelle mani dell’onorevole Rossi. Sembra che da lei dipendano le sorti del partito... e forse dell'Italia. Forza Maria Rosaria siamo con te!

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