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Martina Levato: un caso di tortura

"Lex ,dura lex, sed lex". Mi chiedo se nei tribunali vengano pronunciate sentenze, o se c'è la necessità di affermare il senso della Giustizia. Per farla breve, somma giustizia, grande ingiustizia, se invece di interpretarle le leggi le si applicano pedissequamente, delineando situazioni come quella che riguarda Martina, la ragazza che ha partorito in carcere.

Martina Levato, è stata condannata pesantemente per aver aggredito il suo ex con l'acido, ma quello che non ci capisce è perché su di lei ci sia tanto accanimento da parte di una PM donna, orientata a dare in adozione il figlio della condannata. Una crudeltà inaudita che assume il sapore di una vendetta, se non si consente ad una madre di poter sfiorare il proprio figlio, sentirlo piangere una volta venuto alla luce.Un figlio che potrebbe riscattarla, ma che dal grembo le viene scippato e che lei dovrà considerare come morto.

Una tortura quella inflitta a Martina, in quanto le torture come in questo caso, più che fisiche riguardano la sua essenza violata e violentata. In genere da donne, ci si aspetta solidarietà, umana pietà, non freddezza ed inamovibilità, come la PM sembra aver dimostrato,non considerando nemmeno la possibilità che il figlio nato in carcere potrebbe restituire alla collettività una donna redenta, che avendo fatto tesoro dei suoi sbagli vuole ritornare alla vita normale, esercitando il suo diritto di madre.

Nell'applicare dunque una legge, si sta frantumando il mondo di Martina ritenendola una strega da mandare al rogo.Un castigo il suo che se non si avrà il buon senso di correre ai ripari sarà dannazione, peccato, che non le permetterà di redimersi. Tieni un cane attaccato alla catena, senza cibo e né acqua e avrai fatto di lui un mostro, un animale aggressivo da impallinare alla minima occasione.

Questa giustizia priva di umanità provoca solo danni. Una giustizia che corre all'uso dell'interpretazione per gli amici, applicata con chi viene reputato nemico. Da un giudice donna ci si sarebbe aspettata maggior flessibilità e comprensione. Purtroppo siamo alle solite. La legge è uguale per tutti a parità di potere.

E' questo uno dei casi in cui la legge dimostra di non avere cuore e chi arriva a tali sentenze diventa inflessibile con gli altri e probabilmente compiacente con se stessi, secondo un proprio modo di concepire il mondo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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