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"Marta", storia del coraggio di una donna di Gianfranco Brevetto

Una donna come tante: un universo unico da scoprire.

In quanto autrice delle foto di copertina, ho letto in anteprima il romanzo Marta di Gianfranco Brevetto. La mia scelta è stata quella di proporre all’autore non una foto già esistente, ma un nuovo scatto, lasciandomi guidare dalla storia, dall’emozione, dal messaggio suggerito dal testo. 

Ho cercato, dunque, di conoscere Marta, di comprenderla, di capire chi lei fosse.

Marta è una donna, una donna come tante, sempre alla ricerca di sé” dice l’autore di questo suo personaggio.

 In effetti questa donna di cui vengono raccontati minuziosamente il carattere, l’aspetto, alcuni ricordi, le azioni, i modi di fare, ha tante cose in comune con molte donne che, leggendo le righe di questa storia, avvertono la sensazione di avanzare con lo sguardo all’interno della descrizione di se stesse 

Questo però non succede perché l’autore utilizza stereotipi e pregiudizi sulle donne in generale 

Marta in realtà possiede alcuni tratti davvero particolari, è fuori dalla massa, non proprio una donna comune, caratterizzandola nelle sue manie, ossessioni, paure, vizi, l’autore sembra quasi voler elogiare, o comunque mostrare sotto una diversa prospettiva, delle caratteristiche che molti definirebbero difetti.

La sensazione di estrema vicinanza di questo personaggio al lettore, però, è data da un altro fattore: la profondità di temi trattati: l’identità, la memoria, la morte, la paura, l’ansia e l’insoddisfazione del momento presente che solo la voglia di fuggire riesce, per un po’, a placare. Ed ancora l’occhio per il dettaglio, per la descrizione precisa, rigorosa, e soprattutto la necessità di raccontare, e di raccontarsi, per non andare incontro all’oblio senza almeno provare a lasciare una traccia di sé, una piccola traccia per poter trovare (o dare?) un senso a questa esistenza.

Marta non è la prima donna protagonista dei racconti di Gianfranco Brevetto. Attraverso l’analisi e la descrizione, attenta, delicata, rispettosa, del mondo femminile, Brevetto tratta argomenti mai superficiali, temi d’interesse sociologico, che forniscono a chi legge validi spunti di riflessione, su se stesso e sulla società in cui vive.

Elena narrata ne La forma delle parole con la sua voglia di riscatto, “Lei l’avrebbe voluta vivere diversamente quella vita. laggiù. Avere il diritto di vivere, amare, e procreare là dove si è nati. Ma nascere vivere e morire in uno stesso luogo è, d’altronde, un privilegio riservato ai re o ai potenti”.

 Oppure la misteriosa S. di Opus Reticulatum, che attraverso piccoli segni e simboli, per far si che lui la incontri, fornisce al protagonista, e al lettore, elementi chiave per una ricerca parallela, quella che conduce alla riflessione sulla propria identità, sulla propria esistenza.

Oppure Tanja, la protagonista dell’avvincente storia di Ghost Track, una donna sospesa tra sogno e realtà, tra vita vissuta e narrata, tra azione e narrazione. Tanja e la sua borsa, metafora di vita. Perché non sempre è sufficiente rovistare in noi stessi per ritrovarci “come nelle borse, nelle stesse borse nelle quali si finisce col perdere qualcosa. Le stesse che, da amiche fidate, si trasformano in labirinti pieni di sorprese.”

La borsa, un oggetto che lega un po’ tutte le donne delle narrazioni di Brevetto, fino a diventare un simbolo fortissimo in Marta, lei che distrattamente la lascia cadere sul pavimento, immersa nel caos nei suoi pensieri. Anche Marta come Tanja presume di conoscersi, almeno come la sua borsa, anche Marta alla fine, scopre attraverso la sua stessa narrazione di aver compreso poco di sé, o di aver mentito, anche a se stessa, pur di vivere una vita normale, fino a comprendere in ultima analisi, che una vita normale non basta, che a volte si ha bisogno di andare oltre, di cercare oltre, di fuggire per ritrovarsi. L’essere è un raccontarsi, è un essere raccontati da altri, è un fingere per apparire o per nascondere. Per Brevetto all’inizio c’è e ci sarà sempre un racconto, siamo quello che raccontiamo, l’archetipo di noi stessi.

Marta è una donna come tante altre: un universo unico tutto da scoprire, da esplorare, da scrivere, per non dimenticare.

Bibliografia- Sitografia di riferimento

Gianfranco Brevetto, La Forma delle Parole- Aracne, 2007

Ghost Track , Aracne, 2009 

Opus Reticulatum, Aracne, 2010

 

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