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Malattie tropicali neglette: un miliardo di persone colpite

Un miliardo di persone sono colpite dalle cosiddette malattie tropicali neglette, così definite perché, colpevolmente, sono dimenticate. Di tali malattie si è occupato il ministro della Salute Renato Balduzzi, intervenuto all’assemblea generale dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Balduzzi ha anche rilevato che tali malattie si stanno diffondendo in Europa.

Innanzitutto che cosa sono le malattie tropicali neglette? Ecco cosa si scrive, a proposito di queste malattie, nel sito sightsavers:

“Le malattie tropicali neglette vengono definite ‘neglette’, e quindi dimenticate, proprio perché colpiscono le persone più povere e vulnerabili del pianeta: coloro che vivono in zone rurali remote, baraccopoli urbane e zone di conflitto.

Si tratta di malattie che sono state in gran parte debellate nei paesi industrializzati, ma rappresentano una delle ragioni cruciali per cui le persone nei paesi in via di sviluppo non possono sfuggire alla povertà, in particolare nelle comunità rurali dell’Africa.

In totale sono 13 infezioni parassitarie o batteriche, che colpiscono un sesto della popolazione mondiale. Altri due miliardi di persone sono a rischio”.

Cosa ha sostenuto nel suo intervento all’assemblea generale dell’Oms il ministro Balduzzi? Così si riferisce in un articolo pubblicato su sanitailsole24ore:

Colpiscono un miliardo di persone, sono endemiche in 149 paesi e la globalizzazione le sta ‘importando’ anche in Europa.

Sono le malattie tropicali neglette di cui, secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi – a Ginevra per partecipare alla 65° assemblea generale dell’Oms – bisognerà al più presto occuparsi.

Il ministro è intervenuto nella sessione Oms dedicata alla malattie tropicali neglette, come la dengue, la malattia del sonno, la lebbra, la bilharziosi, l’oncocercosi, conosciuta anche come cecità fluviale, altamente debilitanti e che provocano disabilità, spesso molto trascurate, che colpiscono milioni di persone nella zone più povere del mondo, con gravi problemi sanitari e conseguenze deleterie per lo sviluppo di intere popolazioni.

Balduzzi ha spiegato che il futuro deve vederci impegnati per far in modo che queste malattie ‘non siano più neglette’.

L’attenzione del ministro italiano è stata puntata in particolare su alcune malattie diffuse anche in Europa, a causa della globalizzazione, e che provocano problemi alla salute pubblica soprattutto nelle regioni del sud dell’Europa, come testimoniano i casi di chikungunya in Italia nel 2007 e quelli di dengue in Francia e in Croazia nel 2010.

I casi di dengue registrati in Francia e in Croazia sono stati i primi osservati dopo l’epidemia di dengue in Grecia tra il 1927 e il 1928.

E’ dunque venuto, secondo il ministro Balduzzi, ‘il momento di proporre un vero e proprio appello all’Europa affinché tutti lavorino insieme: la prevenzione è sempre preferibile alla lotta successiva’…”.

Ma delle malattie tropicali negletti sui mass media ci si occupa pochissimo. Lo ha rilevato Msf (Medici senza frontiere) nel corso della presentazione del proprio rapporto 2011, avvenuta a Roma il 15 maggio scorso. Questo si può leggere, a tale proposito, in un comunicato emesso dall’agenzia Adnkronos Salute:

“Per il rapporto 2011, presentato oggi a Roma, l’associazione ha posto l’attenzione su due fronti: le crisi sanitarie, cioè malnutrizione in Somalia, Hiv/Aids e le malattie tropicali neglette, e le crisi umanitarie in Costa d’Avorio, Sudan e Sud Sudan, Bahrein, Repubblica democratica del Congo.

Ebbene, dall’indagine dell’Osservatorio di Pavia, che ha analizzato lo spazio dedicato in un anno dalle edizioni serali – prime time dei Tg Rai, Mediaset e La7, nel 2011 i telegiornali hanno dedicato circa il 10% del totale dei servizi a contesti di crisi, a conflitti ed emergenze umanitarie e sanitarie…

Nel 2011 – rivela l’ottavo rapporto Msf – sono stati solo 5 i servizi dedicati al Congo (Rdc), 10 alla Costa d’Avorio, 14 quelli sull’Hiv/Aids.

Le malattie tropicali neglette (leishmaniosi viscerale/kala-azar, malattia del sonno, Chagas e ulcera di Buruli), che falcidiano la popolazione dei paesi in via di sviluppo, sono talmente neglette che non se n’è parlato per nulla.

Volutamente ignorate, perché considerate malattie ‘degli altri’.

Di Tbc si è parlato essenzialmente per il caso scoppiato al Policlinico Gemelli di Roma, che ha conquistato aperture e titoloni, avendo come protagonista un’infermiera italiana, che lavorava in un ospedale italiano…”

Mi sembra particolarmente importante quanto sostenuto nel rapporto 2011 di Msf: il totale disinteresse dei mass media italiani nei confronti delle malattie tropicali neglette. E come si può pretendere un maggiore impegno dei paesi sviluppati, o cosiddetti sviluppati, delle istituzioni sanitarie internazionali, se i mass media trascurano completamente queste malattie?

Io spero vivamente che tale situazione si modifichi almeno un poco. Forse dovremmo auspicare, perché ciò avvenga, che le malattie tropicali neglette si diffondano anche in Europa, come possibile? Sarebbe disarmante, ma è probabile che, purtroppo, l’unica speranza sia solo questa.

 

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 27 maggio 2012 01:58

     

    grazie dell’interessante articolo: il problema diventerà sempre più serio con la tropicalizzazione dell’Europa dovuta al cambio climatico.

    dissento però dall’affermazione:

    “Le malattie tropicali neglette vengono definite ‘neglette’, e quindi dimenticate, proprio perché colpiscono le persone più povere e vulnerabili del pianeta: coloro che vivono in zone rurali remote, baraccopoli urbane e zone di conflitto.

    Si tratta di malattie che sono state in gran parte debellate nei paesi industrializzati”

     

    Si tratta invece di malattie "neglette" perché finora hanno colpito soltanto persone marginali rispetto all’area in cui si studiano le malattie e si preparano farmaci. 

     

    Certo, il fatto che siano prevalentemente persone a basso reddito non ha incentivato la ricerca farmaceutica, ma non bisogna neanche cadere in ideologismi stupidi: ho letto e sentito spesso – non in quest’articolo- la tesi secondo cui la medicina non avrebbe trovato un vaccino contro la malaria perché è una malattia dei poveri che non interessa i ricchi. La verità è che la malaria non è una malattia unica (ci sono quattro ceppi diversi, più le varianti) e soprattutto che il plasmodio non è nè virus nè batterio e che finora non è stato mai trovato alcun vero vaccino contro un parassita.

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