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Ma Fini, è di destra o di sinistra? E’ solo lungimirante!

Gli italiani sono sfiduciati. Non credono più alla politica e a questi politici senza più bandiere, né ideali. Alle urne cresce il fenomeno dell’astensionismo. E allora cosa fare? In Italia, stando alle stime ufficiali, ci sono poco più di 4milioni di immigrati, un bel patrimonio, un serbatoio cui la politica vuole… attingere! Il presidente della Camera torna a ribadire l’esigenza di rivedere il concetto di cittadinanza con la possibilità di rendere l’iter più veloce per gli stranieri che vivono da anni nel nostro Paese o che vi sono nati.

Una proposta che, tuttavia, ha incontrato il parere negativo della Lega. Il presidente della Camera però non molla: "Serve una discussione serena e seria che parta da alcuni dati di fatto e dall’esperienza di altri Paesi senza cedere a tentazioni propagandistiche in vista delle prossime tornate elettorali". Per Fini si tratta di "una delle grandi sfide della democrazia". Secondo noi, l’estremo tentativo di riempire le cabine elettorali! Ma l’inquilino di Montecitorio continua dritto per la "sua strada" - quella di leader del Pdl e di Primo Ministro - portando numeri e cifre, alcune contenute nel ddl bipartisan Sarubbi-Granata, altre fornite dall’Istat ed ancora quelle degli iscritti stranieri nell’anno scolastico 2007/2008: 574 mila ovvero il 6,4% della popolazione scolastica.


"Ritengo -sottolinea Fini - che sia cruciale e indispensabile per la nostra comunità politica preparare fin da oggi il futuro di italiani di questi ragazzi". Il presidente della Camera guarda all’esperienza di altri Paesi, come la Germania che "ha cambiato la legge sulla concessione della cittadinanza, rendendo questa accessibile agli immigrati di seconda generazione". Fini parla di uno “ius soli” - cioè il principio per il quale si ha la cittadinanza del Paese in cui si è nati - magari temperato. Incurante delle critiche del Carroccio, Fini rilancia anche sulla questione del voto agli immigrati per le elezioni amministrative e regionali. Il presidente della Camera giudica infatti "una scelta coraggiosa e lungimirante" quella compiuta da alcuni Paesi europei come la Danimarca, la Svezia, la Finlandia e l’Olanda che hanno esteso "agli stranieri il diritto di voto in occasione delle elezioni locali". Secondo Fini si tratta di una scelta che, spiega, "tende a riavvicinare la cittadinanza sociale a quella politica, nonchè a fornire nuove opportunità di integrazione ai lavoratori stranieri attraverso la partecipazione alla vita democratica".

Fini è sì lungimirante: ha capito che “chi prima arriva meglio alloggia” e strappa alla sinistra la bandiera del voto agli immigrati, sperando che alle urne questi si ricordino di Lui. Noi ricordiamo soltanto il Gianfranco Fini di Piazza del Popolo ai tempi di Giorgio Almirante con la mano …tesa, non agli immigrati, ma alla memoria del duce!

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