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M5S: la breve risposta di Casaleggio alla deflagrazione dell’intervista di Favia

Il boom è stato forte, la risposta meno. Casaleggio e Grillo hanno, forse, voluto ridurre all'osso la risposta alla deflagrazione dell'intervista che uno degli esponenti mediaticamente più forti, Giovanni Favia, ha fatto a Piazza Pulita, il programma di Corrado Formigli in onda su La 7, in cui il giornalista era riuscito a carpire (e il dibattito sulla professionalità si è aperto subito) delle dichiarazioni all'esponente del M5S sulla mancanza di democrazia all'interno del Movimento. Una dichiarazione che sembra confermare alcune tra le principali accuse fatte al non-partito di Beppe Grillo.

La novità, questa volta, è che le critiche vengono da un esponente ancora interno (per quanto?) al M5S, non più da giornalisti o avversari politici. 

Favia, dopo un primo status di risposta immediata, in cui cercava di giustificare quello che aveva detto mesi prima (l'intervista era registrata) con uno post su facebook, ha poi rilanciato qualche ora dopo:

Cerchiamo di fare un bel respiro, tutti. 
Ribadisco se ce ne fosse bisogno: le liste dell'm5s, dalle comunali alle regionali, nascono spontaneamente ed in democrazia diretta. I suoi consiglieri agiscono in piena autonomia, con una libertà a disposizione che non ha eguali. 

(...)

Nel mio sfogo del fuori onda, parlando di assenza di democrazia, non attaccavo il Mo

vimento, ma un problema che oggi abbiamo e che presto dovrà risolversi. Ovvero la mancanza di un network nazionale dove poter costruire collettivamente scelte e decisioni.
(...)

Se di questi ed altri dubbi non ne parlavo in pubblico, è perché, come tanti altri di noi, avevo ed ho fiducia nel superamento di queste criticità, come abbiamo sempre fatto in questi anni, evolvendoci costantemente

(...)

Capita in famiglia, capita tra amici, capita al lavoro, anche tra persone che si vogliono bene, avere reazioni esagerate in momenti di tensione.

Favia chiude con la parola "dimissioni" (quelle richieste anche da una parte della base) come fa "ogni semestre", dimissioni che "saranno i cittadini dell’Emilia-Romagna, tramite votazione, a valutare se respingerle o accettarle". 

Ma quello che si aspettava, era la risposta di Grillo e di Casaleggio, che non s'è fatta attendere, stupendo tutti, però, per la propria brevità. Pochi righi sul sito ufficiale, volti a confermare la totale libertà per chi appartiene al Movimento, a firma Gianroberto Casaleggio:

"Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel MoVimento Cinque Stelle." Gianroberto Casaleggio.

Quello che in molti si chiedono, ora, è cosa ne sarà di Favia. Un'ottima occasione per il Movimento per discutere di democrazia interna e nel caso, dare un calcio alle accuse che cominciano a provenire anche dall'interno (sebbene off record, ovvero dette a "microfono spento").

Come reagirà?

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