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Lucent Dossier Experience: Esotismo e Magia

Lucent Dossier crea show densi di elettricità e sensualità, energia tribale e meraviglia. Un circo dei desideri notturno (con un occhio alla beneficienza, quella vera). 

Cirque de la nuit. Esiste un'antitesi del circo classico, avant-garde con tocchi di gotico, tribale e couture, un mondo a parte costruito da dj elettronici, mangiatori di fuoco, performer aerial, ballerini hip hop, tahitiani e burlesque. L'altra faccia dell'enterteinment, quella che trasporta in luoghi esoterici e fuori dall'ordinario.

Lucent Dossier è un gruppo di artisti talmente poliedrico da perdere la testa, un ensamble di performer, musicisti e atleti professionisti di grande spirito e fascino con uno stile tra il couture e il punk, tocchi di retrò e harajuku. La loro sede si trova nel fashion district di Los Angeles, città in cui si esibiscono la maggior parte del tempo, ma sono conosciutissimi grazie anche alla loro presenza a Festival come il Coachella e la collaborazione con grandi nomi della musica internazionale, tra gli altri: Panic at the Disco, The Black Eyed Peas, Kraftwerk, Ok Go, Aerosmith e Motley Crue.

Di loro, colpisce la grande umanità oltre che la passione per quello che fanno. Traspare da come curano le loro performance, da come siano completamente dedicati a risvegliare nel pubblico la voglia di perseguire IL sogno, proibito ancora per molti e la volontà di viverlo a pieno.

L'intervista che sono riuscita ad ottenere è lo specchio del Lucent Dossier, è l'anima e il cuore di un'esperienza unica al mondo, che fa realmente del bene.In ogni senso.

Dream Rockwell è performer e direttore artistico del Lucent Dossier Experience, nel rispondere alle mie domande ha saputo trasmettere perfettamente la loro visione, raccontando di come il tutto ha saputo prendere forma e diventare un' altra realtà.

Com'è nato Lucent Dossier e qual è la filosofia che si nasconde dietro ai vostri show?

Sono stato nel campo dell'intrattenimento anni prima della fondazione di Lucent, intrattenimento di ogni tipo da ballerino in show stile “Vegas” negli alberghi e sulle navi da crociera a lavorare dietro le quinte durante I tour di Madonna. Quello che ho vissuto e visto era una macchina molto critica e intensa. Non ho visto amore né divertimento, io credo che la vita debba esserlo! Ho visto molta pressione basata sull'età e sulla forma del corpo. Credo che in Italia siano cose più accettate, le differenze, ma qui in America tutto ciò è un forte nodo di critica e credo che stia ammalando la nostra società. Proprio perchè tutti invecchiamo, e nessuno di noi è un super model abbiamo diverse forme. Io volevo celebrarlo. Come esseri umani siamo felici e tristi, grandi e piccoli, leggeri e pesanti, buoni e cattivi, forti e deboli. Tutti noi abbiamo diversi livelli di ognuna di queste cose. Volevo creare uno spazio che contenesse più possibilità, che aprisse nuove porte, che fosse più divertente e più selvaggio, che coinvolgesse il pubblico in un modo tutto nuovo. Volevo abbattere il quarto muro di separazione tra performance e pubblico. Lucent è questo.

Cosa può trovare il pubblico che viene a vedere un vostro show? Qual è l'atmosfera che volete ricreare?

Troveranno tanti elementi diversi, abbiamo musica live mescolata con l'elettronica (la colonna sonora degli show è creata interamente da loro N.d.R.) abbiamo ballo, fuoco, aerial, cantanti dal vivo, personaggi strani che si lanciano dal palco mescolandosi al pubblico, in più ci sono spazi interattivi in cui I personaggi viziano, truccano, affascinano I presenti. Creiamo realtà alternative per le persone che vogliono esplorare la loro unicità. I nostri show sono selvaggi, spirituali, magici.

Parliamo del vostro stile, sembra ispirarsi al couture anche nel make up a cosa vi ispirate e quali sono le scelte per il “dressing” experience, è tutto creato da voi? C'è un insieme di gusti...

Io ADORO l'alta moda. Mia nonna cuciva e creava degli abiti da sera spettacolari, sono ispirato anche dalla cultura tribale che ho potuto trovare in giro per il mondo. Ho studiato e viaggiato collezionando pezzi da differenti culture endogene. Lavoro poi con persone davvero creative, è un po' un insieme di tutto.

Riguardo al trucco: abbiamo sviluppato un innovativo metodo usando un air brush e degli stencil. E' un trucco che si estende a tutto il corpo non è solo per il viso, è stato sviluppato dal 2005 quando cercavamo un trucco tribale per un nuovo show. Ci sono voluti tre artisti diversi per arrivare alla tecnica e al risultato di oggi: Brent “Shrine” Spears che originariamente dipingeva sul corpo, Hans Haveron che usava l'airbrush per il viso e Andrew Jones che unì le due tecniche rendendole adatte a tutto il corpo usando lo stile unico tribale “tatuato” di oggi. Abbiamo notato che molti fan riproducono il make up e i costumi, non solo in California anche in tante altre parti del globo, è stato pazzesco vederlo succedere!

Date del tour nei prossimi mesi? Quali sono I vostri progetti e c'è possibilità che vi esibiate in Italia?

Ci piacerebbe tantissimo fare uno show in Italia, fino ad oggi abbiamo proposto solo un po' di date in piccole location, ma ci piacerebbe davvero portare il big show... lo sentiamo che è il nostro Paese, io lo amo!

Per I progetti attuali: abbiamo in programma un po' di party privati a Natale, abbiamo curato il Google party questo week end ed è stato super divertente, Google è una grande azienda, avevano tantissimo cibo vegano e ci ha fatto molto piacere perché molti di noi lo sono :)

Il 17 e il 18 febbraio torneremo al Palace Theater on Broadway, downtown Los Angeles. È il teatro vaudeville più antico d'America, ha appena compiuto 100 anni (per l'America è davvero antico!) ed è bellissimo.

La beneficienza è parte importante di alcuni dei vostri progetti, la Cuddle the World Foundation è la vostra ultima iniziativa, di cosa si tratta?

Viaggiamo molto e durante I nostri viaggi intorno al mondo visitiamo e portiamo agli orfanotrofi copertine, orsacchiotti, giochi educativi e strumenti musicali. L'esperienza più bella è stata quando abbiamo comprato I biglietti per il Guatemala per visitare uno dei più dedicati orfanotrofi: Casa de Sion. Per quanto facciano purtroppo come molti istituti possono provvedere solo alle cure di base, a causa del budget limitato. Noi arriviamo e giochiamo con loro, è importante per noi far loro capire come rapportarsi l'uno all'altro e darsi coraggio e affetto quando si sentono soli e tristi (in questi posti accade spesso). La nostra filosofia è che se riusciamo ad insegnare a questi bambini un modo creativo di pensare e di prendersi cura l'uno dell'altro avranno chance migliori a 16 o 18 anni quando dovranno affrontare il mondo fuori dall'istituto.

Taste the Experience

www.lucentdossier.com

Un grazie di cuore a Dream e Dayna per la loro disponibilità, pazienza, gentilezza. 

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