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Lo sviluppo del cancro come mancanza di scelta

La Rivista “Science” del 2 gennaio 2015, ha pubblicato i risultati di uno studio condotto da un gruppo di oncologi dell’Università Johns Hopkins. Si tratta di una indagine non contemplante comunque due fra le più diffuse patologie tumorali: il cancro della mammella, che è estremamente frequente nel sesso femminile, e quello della prostata, che presenta una elevata incidenza nel sesso maschile.

Relativamente alle altre malattie tumorali considerate presso gli adulti, è emerso che nei 2/3 dei casi esse siano riconducibili ad aleatorie mutazioni genetiche, e che soltanto nel restante terzo dei casi ricorrano variabili genetiche o ambientali

Diverse malattie neoplastiche “sono largamente dovute alla mancanza di scelta e alla conseguente mutazione di un gene che produce il cancro, senza mostrare alcuna relazione con lo stile di vita o con fattori ereditari”. Questo sottolinea Bert Volgelstein, professore di oncologia all’Università Johns Hopkins. Quanto a coloro che riescano a vivere a lungo pur fumando o esponendosi alle radiazioni solari, ciò non vuol dire che costoro dispongano di “geni migliori” di quelli della restante popolazione, ma soltanto che essi posseggano geni caratterizzati da una più plastica propensione alle scelte.

 Nella conduzione di questo studio, si è tenuto conto del fisiologico processo di rinnovamento cellulare nell’organismo umano: vale a dire di quel processo attraverso il quale l’organismo provvede alla sostituzione delle sue cellule giunte al termine del loro ciclo vitale. I ricercatori hanno così compreso come lo sviluppo del cancro avvenga quando tali cellule commettano minimi errori replicativi conosciuti come mutazioni. “Cambiare le nostre abitudini di vita sarà assai utile per evitare certe forme di cancro, ma non sarà affatto efficace nei confronti di altre manifestazioni tumorali”, ricorda Christian Tomasetti, biomatematico e oncologo presso la medesima Università, il quale conclude rimarcando che “ci si dovrà mobilitare per trovare gli strumenti necessari per l’individuazione di queste aleatorie forme tumorali quando esse siano ancora in uno stadio precoce”.

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