Libia, l’attentato di Bengasi e la guerra prossima all’Iran

Dopo l’attentato di Bengasi, costato la vita anche all’ambasciatore americano, Chris Stevens, L’America promette vendetta. L’atto terroristico sarebbe riconducibile ad Al Qaeda, in forma di ritorsione contro il film “blasfemo” su Maometto. Intanto due navi da guerra Usa si avvicinano minacciosamente alle coste della Libia.
Correva l’undicesimo anniversario dall’11 settembre e Obama dichiarava che adesso il mondo era un luogo più sicuro, ma come una doccia fredda, arriva l’attentato di Bengasi costato la vita a quattro persone, tra cui l’ambasciatore Usa in Libia. Le parole del presidente americano sono così state immediatamente smentite dagli ultimi traumatici avvenimenti. Credo che il mondo non sia più sicuro rispetto a undici anni or sono, a parte l’attentato libico, tutto il Medio Oriente è in fermento: dalla stessa Libia, all’Egitto, fino ai drammatici eventi che stanno interessando la Siria in questi ultimi mesi.
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