Lettera aperta a Monsignor Galantino
Caro Monsignore,
dopo il suo intervento contro la speculazione elettorale sulla pelle degli immmigrati, e il degrado della classe dirigente politica si è scatenato l’inferno. Ma Lei ha messo il dito sulla piag e i partiti hanno reagito .
Alcuni in maniera volgare, altri meno.
Ma nessuno ha ragionato, nessuno ha analizzato e valutato la questione da Lei posta. A nessuno importava il senso e il valore, il giusto o l’ingiusto, che era nelle sue accuse.
A tutti importava, evitare perdite di consensi conseguenti al suo intervento. Una conferma di quanto grave ed attuale sia la problematica da Lei sollevata.
I partiti erano fabbriche di soluzioni per i problemi del Paese. Oggi sono diventati fabbriche di consenso, senza idee senza valori, ma solo “chiacchiere e distintivo”.
E se i partiti sono diventati comitati elettorali si spiega perché “piazzisti da quattro soldi speculano sulla pelle dei migranti”. La parola d’ordine non è più il servizio alla gente, ma la conquista della gente.
Le loro proposte, i loro piani, le loro politiche vengano concepite non in funzione dell’interesse dei paesi di origine e dell’Europa ,ma della conquista del consenso.
Per questo il governo PD e gli altri governi europei, non hanno hanno costruito una politica europea per l’immigrazione. La paura di perdere consensi ha prevalso su tutti e tutto.
Su questa base è stata individuata una politica e una classe dirigente fatta di uomini di marketing, di capi bastone, più che di gente esperta e capace.
Nelle candidature hanno avuto la meglio gli amici di corrente anche se incapaci, quelli che procurano più voti anche se disonesti, i capi bastone, anche se in odore di mafia, perché portano voti.
La conseguenza di una politica siffatta sta davanti ai nostri occhi, una imbarazzante questione morale e giochi di poteri interni ed esterni.
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