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Le ultime dal Governo

In un solo giorno il Governo e la Maggioranza che lo sostiene hanno inanellato una serie di brutte figure e cantonate che avrebbero abbattuto anche il migliore gabinetto di Winston Churchill. Senza contare il caos che sta accompagnando la nomina del successore di Mario Draghi alla guida della Banca d'Italia.

Da noi continua tutto come se niente fosse, nessuno trae le dovute conseguenze e la situazione rimane dominata da una calma apparente. Qualcuno dirà: non può essere tutto vero. Invece si, è il Governo che si sono dati gli italiani. Chissà cosa farebbero oggi gli stessi italiani (escluso i molisani che le loro intenzioni le hanno già comunicate domenica scorsa) se potessero tornare indietro e scegliere di nuovo.

Interni

Il parlamentare del Pdl Giorgio Straquadanio ospite della trasmissione la Zanzara su Radio 24 ha dichiarato: "Gli scontri di Roma? Maroni è stato incapace, ha sottovalutato il problema, doveva prevenire. Forse con gli scontri voleva far cadere il governo".

Per poi aggiungere "Se fossimo stati negli anni '70 e il ministro degli interni si fosse chiamato Francesco Cossiga e fosse successo quello che è successo a Roma, noi ci troveremmo oggi nella stessa situazione politico - parlamentare. Il discorso di ieri di Maroni non mi ha convinto: se fosse stato uno del "Pdl berlusconiano" oggi avremmo avuto il Parlamento bloccato. Ma siccome per la sinistra Maroni è quello che si spera, stacchi la spina, allora non si discute se l'intervento della polizia e la prevenzione svolta siano state adeguate".

Come giudica Straquadanio l’operato del governo? "Non è normale che il Ministro degli Interni sabato fosse a Varese e non a Roma dopo quello che era stato annunciato. Nella ricostruzione dei fatti di Maroni era totalmente assente la parte preventiva perché preventivamente non ha fatto nulla".

E poi ha concluso chiosando: "Ha sottovalutato il problema e da quando Maroni ha orientato la Lega sul voto di Papa in quel modo, il suo disegno politico non mi è chiaro. Ci sono state molte carenze nella prevenzione degli scontri e nella gestione della piazza e la sinistra gliel'ha lasciata passare perché Maroni nell'immaginario collettivo dei nostri avversari è quello che è e deve staccare la spina al nostro governo. E' l'uomo dell'eutanasia - conclude Stracquadanio - e sta a Varese invece che occuparsi della manifestazione".

La posizione di Straquadanio sarà isolata nel pdl? Può restare al suo posto un Ministro degli interni accusato di inadeguatezza non solo dall’Opposizione ma anche da un importante parlamentare e da alcuni segmenti della Maggioranza?

Esteri

La tv Albanese THC mostra la foto dell’incontro tra Franco Frattini ed il Ministro degli Affari Esteri albanese Llir Meta. Chi si trova al fianco dei due con aria familiare? Un altro Capo di Stato? Il viceministro degli esteri? O un sottosegretario competente in materia? No Valter Lavitola, il latitante divenuto il confessore del Presidente del Consiglio.

Quello che raccolse le accuse di Berlusconi riguardo al fatto che l’Italia sia un paese di m***, che bisognerebbe organizzare la rivoluzione e distruggere la procura di Milano e il quotidiano “La Repubblica”. Il noto faccendiere accusato di aver tentato di estorcere dei soldi a Silvio Berlusconi ed a cui lo stesso Silvio consigliava di rimanere all’estero rispondendo picche alla procura di Napoli, secondo alcune intercettazioni avrebbe fatto pressioni su funzionari della Farnesina per incontrare il Vicepremier e Ministro degli Esteri albanesi appunto Llir Meta.

Secondo la foto e ricostruzioni di alcuni presenti, quindi, Lavitola sarebbe stato accontentato. Il Ministero degli Esteri sembra si sia trasformato in una sorta di agenzia di viaggi, tutti coloro che vogliono incontrare Obama, Cameron o ancora meglio Putin  possono fare domanda direttamente a Frattini. Potrebbero essere accontentati. Unici presupposti che si chiedono: essere faccendieri e sostenere Pdl o Lega, al resto ci pensano loro. Affrettatevi.

Dalla Padania

Il Tribunale di Roma ha deciso di far chiudere la sedi ministeriali di rappresentanza distaccate a Monza che la Lega ha voluto con forte determinazione l’estate scorsa e che suscitarono profonda perplessità anche nel Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Secondo il Giudice Anna Baroncini, infatti, la procedura per il varo delle sedi distaccate sarebbe viziata da una condotta antisindacale.

Tutto era nato da un esposto dei sindacati della Presidenza del Consiglio (Sipre e Snaprecom). Secondo Alfredo Macri, Presidente del consiglio direttivo del Sipre, infatti, loro seppero: "dell'istituzione delle sedi a Monza dai giornali e dai tg" e "la decisione era stata adottata e portata avanti senza coinvolgere le organizzazioni sindacali o attivando, come previsto dalla legge, informazione preventiva e concertazione prima di procedere all’apertura delle sedi, lo scorso luglio".

Si tratta in sostanza di un decreto del Giudice del lavoro che annulla la decisione del Consiglio dei Ministri di aprire le sedi distaccate. Bossi e Calderoli hanno fatto già sapere che i distaccamenti dei Ministeri rimangono dove sono e non chiuderanno. Due ministri che si dicono pronti a non fare rispettare le decisioni di un giudice? E che male c'è?

La vicinanza di Bossi e Calderoli con Silvio Berlusconi li ha davvero cambiati. Assumono i suoi stessi atteggiamenti e pronunciano le sue stesse risposte. In sostanza le sentenze si rispettano solo quando convengono. Chissà cosa diranno i militanti leghisti - che avevano già contestato l’efficacia dello spostamento di alcuni ministeri del Nord - , adesso che i loro referenti politici dovranno serrare i tre bilocali che avevano affittato nella villa reale di Monza. Si attendono altre contestazioni.

Dal Senato

E’ arrivato uno stop quasi definitivo in commisione giustizia del Senato alle discusse norme che contengono la cosiddetta "prescrizione breve”. La causa ufficiale sarebbe l’ostruzionismo dell’Opposizione. Il Ddl, che a parere di molti rappresenta l’ennesima legge ad personam in quanto consentirebbe a Silvio Berlusconi di vedere tagliati i tempi per il processo Mills, potrebbe essere presentato comunque in aula senza relatore, dopo il pronunciamento in tal senso della conferenza dei capigruppo del Senato. Filippo Berselli del Pdl, Presidente della commissione ha dichiarato "Ho interrotto l'esame del Ddl e l'ho messo nel cassetto, in coda ai tanti altri provvedimenti che abbiamo da esaminare".

Una Maggioranza che non riesce ad approvare nemmeno le leggi che stanno particolarmente a cuore al Presidente del Consiglio riuscirà a varare qualcosa di utile per l’intero Paese? Ne dubitiamo.

Mentre la commissione Giustizia del Senato ha perso tempo ad esaminare “la prescrizione breve”, la vera riforma della giustizia attende ancora di essere discussa. Intanto sempre più detenuti (che non hanno buoni avvocati per far scattare la prescrizione) marciscono nelle carceri.

Forse adesso qualcuno se ne dovrà occupare. Chi lo spiegherà a Silvio Berlusconi?

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