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La strategia del Governo per avviare la ripresa: affidarsi alla provvidenza

La strategia del Governo per avviare la ripresa: affidarsi alla provvidenza

La provvidenza di manzoniana memoria è la strategia impiegata dal Governo Italiano per cercare di rilanciare l’economia e guidare la ripresa.

Dalla prima fase, quella in cui si negava che in Italia ci fosse la crisi, si è passati ad una brillante fase intermedia in cui si spingeva gli italiani a spendere (ma spendere cosa?) ed ora nella più totale impotenza ci si affida alla provvidenza.

Certo è che i parlamentari Italiani non sentendo la crisi, grazie ai sontuosi stipendi sempre al vertice delle classifiche dei politici più pagati al mondo, non sembrano curarsi più di tanto del problema ed il Governo ha sempre altro di cui occuparsi. 

In questo momento di cruciale importanza sarebbe quanto mai auspicabile cercare di incentivare al massimo la produzione energetica mediante rinnovabile in modo da abbattere in modo considerevole il costo energetico sia per le famiglie sia in special modo per le aziende.

Sarebbe poi quanto mai utile aiutare, mediante prestiti garantiti dalla Stato, quei giovani che dimostrino di avere progetti imprenditoriali innovativi e promettenti. Solo l’innovazione può rilanciare l’economia italiana da troppo tempo arenata ed appesantita da una classe industriale troppo spesso vecchia e senza prospettive adeguate.

C’è ancora tempo poi per rivedere la folle distruzione della Scuola, un mega taglio di fondi spacciato per riforma epocale, e cercare di migliorare il sistema scolastico nella sua interezza invece di storpiarlo brutalmente, come si è deciso di fare.

Ai giovani servono discipline accessorie come la musica, il teatro, i laboratori artistici, l’educazione sessuale, l’educazione civica e stradale. Invece di decurtare in modo scellerato le ore d’insegnamento sarebbe quanto mai utile aggiungere un paio di rientri a settimana.

I nostri ragazzi non sono idioti che non possono sopportare ben cinque ore di lezione al giorno, non si creda a questa sciocchezza. E soprattutto non si creda alla fandonia che bastino meno ore ma di qualità per apprendere ugualmente. Servono le giuste ore e cinque ore al giorno di lezione per sei giorni alla settimana sono adeguate, se non poche.

Si impara a scrivere solo scrivendo ed a fare di conto solo con l’esercizio e l’esercizio richiede tempo.

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