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La storia, la crisi e la gente

La storia può aiutarci a superare questa crisi? Siamo portati a concepire la crisi economica che stiamo vivendo con un senso di angoscia, come eccezionale e forse unica. In un certo senso lo è. Ma sul piano storico, non c’è fenomeno che sia unico.

Ma, allora, si può imparare qualcosa dalla storia? Certo, e si può scoprire che le crisi finanziarie sono state una regola e non l’eccezione, per esempio.

Quando le istituzioni finanziarie e le imprese cominciano a fallire, si spostano gli effetti della crisi dalle Borse alle tasche della popolazione. Con la “complicità” della globalizzazione dei mercati, le difficoltà di pochi si trasformano presto in un problema per tutti!

Ogni volta che si ripropone una crisi finanziaria la gente si preoccupa e si domanda: «Perché ciò che è accaduto non era stato previsto?». E poi: «Perché non siamo stati avvertiti tempestivamente?». Ma soprattutto: «Che cosa è accaduto in realtà, e chi e dove ha sbagliato?».

La percezione della crisi da parte della gente

Sulla percezione della crisi finanziaria da parte della gente sono stati pubblicati diversi rapporti. TNS, azienda che opera nell’ambito delle ricerche di mercato e consulenza di marketing, ha pubblicato i risultati di un’indagine che evidenzia come gli intervistati abbiano modificato i loro comportamenti finanziari riducendo le spese, ma evidenziando anche l’incapacità di risparmiare che preoccupa buona parte degli italiani.

Anche l’Eurispes (Istituto di Studi Politici ed Economici e Sociali) si è interessato al problema, rilevando che sono tanti gli italiani in difficoltà e che la maggioranza del campione (50,7%) prevede situazioni ancora peggiori per i prossimi 12 mesi. C’è una diffusa difficoltà ad arrivare alla quarta settimana e, per molti, anche alla terza. Un disagio confermato dal 54,7%

La crisi e il rischio mutui

La casa rappresenta da sempre il capitolo di spesa più incisivo per l’economia familiare e, dai risultati della rilevazione, emerge un quadro preoccupante se si confrontano i dati del 2011 con quelli dell’anno precedente: il 40% delle famiglie italiane ha difficoltà a pagare la rata del mutuo (rispetto al 23,2% del 2010) ed il 38,1% (contro il 18,1% del 2010) a pagare il canone d’affitto.

Il pensiero per il mutuo emerge anche dall’intervista pubblicata sul blog di Panorama “Dieci domande alla gente comune: com’è la crisi vista dalla strada?”.

Un venerdì, nel centro di Milano, i giornalisti di Panorama hanno fermato per strada 100 persone ed hanno rivolto loro 10 domande per capire quanto siano preoccupate per lavoro e futuro, se hanno cambiato abitudini e tagliato le spese. Le stesse domande le ha fatte a Londra il quotidiano Guardian, scoprendo che gli inglesi sono già corsi ai ripari: meno taxi e vacanze, il pranzo portato da casa. E gli italiani? C’è preoccupazione, certo, ma la gente dimostra di avere lo spirito per cavarsela anche nelle situazioni peggiori.

Gli italiani indebitati sono in numero minore rispetto agli inglesi (23 contro 42 per cento), ma l’idea di vedere minacciati lavoro e pensione, considerati l’eterna ancora di salvezza, genera il panico.

Chi ha un mutuo a tasso variabile, ammette di avere qualche timore di non poter più pagare le rate. Al contrario, chi anni fa ha stipulato un contratto a tasso fisso ora è più ottimista.

Una categoria di persone, fra tutte, è particolarmente in ansia. La crisi sembra aver colpito in modo particolare la categoria dei piccoli commercianti che si sentono abbandonati dallo Stato. Gli incassi spesso non coprono le spese ed a peggiorare la situazione è la diffusione dei centri commerciali e degli “outlet” che attirano i consumatori con la convenienza dei prezzi (I nuovi centri commerciali? «Fanno sempre delle vittime», Il Secolo XIX).

Il momento è particolare ma la “gente comune” è in attesa di interventi e riforme che consentano una ripresa economica, tante volte annunciata, ma mai realizzata.

(Sonia Sarra)

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