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La sicurezza immaginaria

In balìa di una ventata di populismo l’Amministrazione comunale di centrosinistra di Bergamo si è fatta prendere la mano negli ultimi mesi da spot su presunte azioni di sicurezza e dall’annuncio di nuove ordinanze del sindaco rese possibili dai recenti provvedimenti di legge del governo. In una città che non è Padova, e non è nemmeno la vicina Brescia, ovvero in una città dove di fatti eclatanti e gravi non ne sono mai accaduti, l’Amministrazione comunale ha iniziato a mandare comunicati stampa su clandestini fermati, su multe staccate nel weekend nella splendida Città Alta. Ne dà ampio risalto www.bergamonews.it


Infine il sindaco, pochi giorni fa, ha firmato un’ordinanza contro i parcheggiatori abusivi: vale a dire quei ragazzi senegalesi che vediamo in tutta Italia, con cassette a tracolla piene di accendini e quant’altro, che a volte cercano di “scroccarti” un euro in cambio di qualche indicazione per il parcheggio. Sono seguite le prime multe contro i cattivi parcheggiatori. Il 15 ottobre Rifondazione Comunista, che sta nella maggioranza comunale, avrebbe voluto manifestare in favore dei parcheggiatori: più consiglieri comunali erano pronti a fare da parcheggiatori a loro volta, per solidarietà. La mattina, dato che l’ordinanza del sindaco ha ormai aperto la strada alla sicurezza dei muscoli, i carabinieri hanno fermato in una retata sette parcheggiatori, tutti concentrati in non più di 200 metri di strada vicino all’ospedale maggiore.

Rifondazione si è messa ad urlare, in più comunicati, contro i carabinieri. Ma una retata così ha trovato la porta aperta proprio grazie all’ordinanza del sindaco, grazie al clima di attenzione demagogica che si è creato attorno a certi fenomeni. “Sicurezza, sicurezza, sicurezza”, lo dicono in modo compatto dal centrodestra. E il centrosinistra, anche in una città tranquilla, si sente in dovere di seguire a ruota. Il paradosso c’è tutto: il sindaco Roberto Bruni, avvocato socialista, esponente di una sinistra che dovrebbe essere illuminata, iscritto al Partito Democratico, non ha certo il volto di chi vuole puntare su questo tipo di sicurezza esibita e formale. Eppure firma le ordinanze. Il suo assessore alla Sicurezza, uomo di cultura che come hobby va per teatri a fotografare i jazzisti di fama, nell’intimo non pensa certo di aver fatto del bene ad esibire i muscoli. Eppure l’ha fatto. Il Pd, principale gruppo di maggioranza, tace. E Rifondazione alza la voce.

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