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Obama e la ventata antiprecariato

Parla di certezze per tutti Barack Obama. Ma per dare certezza alla collettività non si può che passare da maggiore serenità per i singoli, da una ventata contro la flessibilità sfrenata. E allora sì sarebbe una rivoluzione

Parole toste quelle di Barack Obama nella notte del trionfo a Chicago tra il 4 e il 5 novembre. Sanità pubblica per tutti, diritto allo studio, parità di partenza per tutti per la carriera lavorativa. Una rivoluzione per gli Stati Uniti, davvero. Un sogno fatto di tante promesse che se dovessero avverarsi porterebbero la rivoluzione nel mondo. Cosa dice Barack Obama a chi oggi ha venti, trent’anni? Cosa dice ai trentenni di oggi, alla generazione senza padri, a chi cerca con lo sguardo una direzione senza trovarla?

 
Quelle promesse – se vi sarà davvero l’intenzione di realizzarle – si concretizzerebbero negando il mito degli ultimi 10-20 anni, che ha contagiato non solo gli Stati Uniti, ma anche l’Europa dei grandi. Il mito della carriera lavorativa che per stare al passo con i tempi può e in alcuni casi deve essere frammentata, spezzettata, flessibile, precaria...
Dare certezza alla collettività – dice Obama – ma per farlo occorre ridare certezza ai singoli, indicare una strada, concedere la possibilità di trovare una strada al singolo lavoratore. Non si costruisce nulla senza la serenità del singolo, senza un’idea di società che torni ad essere se non condivisa almeno visibile. Una ventata anti precariato, questo potrebbero portare le intenzioni e le azioni di Barack Obama.

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