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La sensibilità della Santanchè rispetto alla mafia

 La sensibilità della Santanchè rispetto alla mafia

Care teste di capra, per favore non condannate la povera Santanchè quando dichiara che intercettare un boss mafioso mentre parla con la madre è un abuso della privacy.

E’ di una rara sensibilità questa donna!

D’altronde non ha sempre fatto "grandi" battaglie per la difesa delle donne di religione musulmana?

Come? Dite di no? Ma se ha anche la scorta perché è seriamente minacciata! Lei che davanti al teatro di Milano, dove i musulmani celebravano l’ultimo giorno del Ramadan, si è messa a identificare le donne con il Burqa.

Non oso immaginare cosa accadrebbe se un musulmano durante la celebrazione del Santo Natale si mettesse a distribuire il Corano e criticare le donne per come si vestono. E prima che mi si sollevino inutili critiche, preciso che sono un non credente, ma ho rispetto delle religioni altrui basta che non limitino la nostra libertà.

E ovviamente sono per l’emancipazione femminile anche per le donne musulmane, ma non mi pare che la religione cattolica sia così clemente con le donne, visto che gli nega la possibilità di scegliere. Come l’aborto ad esempio.

Ma ritorniamo alla sensibilità della Santanchè a proposito delle intercettazioni. Forse avrà letto questo commovente dialogo telefonico tra due persone tristi, depresse, che non ce la fanno più a vivere in questo Paese. Poveri, non possono parlare nemmeno in santa pace con i loro familiari.

Che "pena" mi fa questo spietato mafioso:

"Non si può più stare qui, bisogna andarsene non dalla Sicilia, non dall’Italia, bisogna andarsene dall’Europa. Non si può più lavorare liberamente, moralmente. Qui futuro per noi non c’è più, mi dispiace è una bella terra ma futuro non ce n’è più. Se voi volete un po’ di pace, ve ne dovete andare fuori... se bastasse solo la Sicilia, ve ne andreste al nord... appena però ti metti in contatto con una telefonata con tua madre o con tua sorella, o con tuo fratello o tuo nipote, già sei messo sotto controllo. Anche i beni che sono intestati a terze persone, anche se hai ottant’anni, te li tolgono solo perchè sei amico di, conoscente di. E al mondo non c’è mai stata cosa più brutta della confisca dei beni. Perché oramai è tutta una catena e una cantinella. Noi Inzerillo ce ne dobbiamo andare tutti via. In Sudamerica, in Centroamerica e basta più."

(Intercettazione tratta dal libro Faq Mafia di Attilio Bolzoni)

Si sarà commossa la Santanchè, e poi tutto il Governo, per limitare le intercettazioni? Ma se ne andasse via lei insieme a tutta la classe dirigente e tutti questi maledetti mafiosi che hanno affossato l’Italia e distrutto la vita a centinaia di persone.

La gente per bene non vi vuole!

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