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La seconda giovinezza di Friendster è in Asia


Sembra ieri ed invece sono passati sei anni da quando Friendster ha fatto la sua comparsa in Rete, prima fra tutte le community online che oggi siamo abituati a chiamare social networks e che immancabilmente fanno pensare a realtà come MySpace e Facebook.

Sei anni nell’eco-sistema del web sono un’eternità. Di certo sono stati abbastanza perché Friendster potesse raggiungere l’apice dela sua fama in Occidente, spianare la strada ai futuri cloni e cadere nel dimenticatoio, schiacciato dai debiti e dalla patologica mancanza di un modello di business.

In molti credevano che il social network fosse ormai "bollito", eppure oggi scopriamo che la verità è un’altra: se è infatti vero che Friendster ha perso la maggior parte dei suoi utenti statunitensi, negli anni è sopravvissuto affacciandosi su un nuovo mercato, quello asiatico, dove ha trovato la sua seconda giovinezza (30 milioni di utenti unici al mese; fino a dieci milioni di visite al giorno) e dove sembra avere un futuro tanto convincente da avergli garantito nell’ordine:

1) venti milioni di dollari in finanziamenti usciti direttamente dalle tasche di IDG Ventures;

2) L’arrivo di un nuovo CEO, Richard Kimber, che accetta l’incarico lasciando niente meno che Google, azienda per la quale (è bene ricordarlo) aveva ricoperto proprio il ruolo "regional managing director" nel Sudest dell’asia.

Insomma, dopo essere uscito dal mercato statunitense a causa della concorrenza di Facebook e Myspace, ora Friendster prolifera proprio in quella regione che i due social network si stanno da tempo preparando ad invadere.

La storia sta per ripetersi? Friendster sta per essere nuovamente sconfitto e lasciato in un angolo dai suoi grandi antagonisti?

Difficile rispondere. Molto dipende dal se e dal come l’azienda sia finalmente riuscita a generare introiti (e soprattutto profitti) con la propria attività.

Intanto diciamo che, per il momento, la fiducia manifestata (in contanti) verso Friendster da IDG Ventures lascia ben sperare per il futuro del padre di tutti i social network moderni.

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