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La regione Abruzzo si tira indietro e lascia la ricostruzione nelle mani di Bertolaso

La Regione è e dovrebbe essere l’Ente principale per fronteggiare l’emergenza terremoto. Le uniche cose che fino ad oggi ha prodotto sono tre topolini

Il Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi, quasi due mesi fa, dal rientro delle lunghe ferie estive, dichiarava che, ormai, si entrava nella fase due della ricostruzione. Premessa fondamentale di questa fase sarebbe stato il coinvolgimento degli Enti Locali. La sua dichiarazione fu accolta con favore da quasi tutte le forze politiche. Dopo qualche giorno (13 settembre) arrivò la doccia fredda per il Presidente in quanto il Direttore del quotidiano il Centro, in previsione della prossima scadenza di uscita dalla scena Abruzzo della Protezione Civile (31 dicembre), chiedeva una proroga per Bertolaso, almeno fino alle prossime elezioni provinciali che si terranno alla fine di Marzo 2010. Era evidente che la proposta di Chiodi e la richiesta di continuazione della presenza della Protezione Civile sono in contraddizione e ci si augurava, in qualche modo, uno scontro chiarificatore. Non è stato così, il nostro Presidente si è ritirato in difesa e lascia, di fatto, la patata bollente della ricostruzione al Sottosegretario della Protezione Civile, Bertolaso. La Regione è e dovrebbe essere l’Ente principale per fronteggiare l’emergenza terremoto. Le uniche cose che fino ad oggi ha prodotto sono tre topolini:

  • il 28 settembre ha sottoscritto un’intesa con il Comune di Roma per una mostra itinerante per raccolta fondi (abbiamo già evidenziato la scorrettezza istituzionale, in quanto è prassi che le intese o gli accordi si firmino tra pari: Comune-Comune, Provincia-Provincia, Regione-Regione);

  • nella riunione di Giunta della settimana scorsa, dopo diversi tentativi e correzioni, è stato approvato il prezziario regionale, strumento fondamentale per determinare l’entità dei contributi per la ricostruzione;

  • la partecipazione ad una serata di gala per raccolta fondi (impropriamente chiamato meeting) a bordo della Silver Whisper, nave della flotta Silversea.

E’ vero che per la ricostruzione c’è bisogno di tanti soldi, ma pensiamo che la Regione ed il suo Presidente debbano adempiere prima di tutto al ruolo che gli compete: quello di programmare e legiferare. Per questo motivo ci permettiamo di sottoporre al Presidente della Giunta Regionale alcune proposte o suggerimenti (decida lui):

  • ci aspettiamo che la Regione stabilisca i criteri e le modalità di calcolo dei contributi da corrispondere ai richiedenti per la ricostruzione;

  • gestire, distribuire e controllare le risorse finanziarie statali ed europee destinate ai Comuni del cratere in modo trasparente e pubblico;

  • istituzione di un Comitato tecnico e scientifico che stabilisca le Direttive tecniche e normative per favorire una regolare ricostruzione o ripristino degli edifici;

  • emanare direttive, nell’ambito della normativa vigente, per le verifiche in corso d’opera.

Sono poche cose ma essenziali per iniziare i lavori di ricostruzione della Città dell’Aquila e di tutti i paesi colpiti dal sisma.

Considerando, però, che a distanza di otto mesi, la Regione non ha prodotto nessun indirizzo legislativo, sappiamo che le nostre richieste cadranno nel vuoto e che la situazione diventerà ingovernabile. Questa situazione, pertanto, non farà che provocare altri danni non solo alle cose ma alla convivenza civile di questa Regione: infiltrazioni malavitose legate a grandi gruppi finanziari ed economici.


 

Commenti all'articolo

  • Di exè (---.---.---.224) 20 ottobre 2009 14:11

     Recentemente sono stata in Abruzzo, la mia impressione è stata quella di un enorme spottone elettorale nazionale per Silvio e Bertolaso.
    A distanza di 6 mesi le macerie sono ancora come al momento della fatitica scossa, nessuno ha spostato niente così assieme alle case crollate sono in zona rossa anche quelle solamente lesionate.
     

    • Di Ascom (---.---.---.67) 21 ottobre 2009 09:24

      Ci sono stato anch’io per lavoro. Confermo, neanche la polvere è stata rimossa. Ma questa è la mentalità di una regione che non ha voglia di fare UN CAZZO!! Per pulire almeno i marciapiedi serve Berlusconi? Una parola sola: vergognatevi, innvece di criticare datevi una mossa e rimboccatevi le mani.

  • Di Luciano B. L. (---.---.---.51) 20 ottobre 2009 16:12

    Sarebbe meglio che la ri-costruzione passasse dalle mani del presidente a quelle della gente.
    Le persone ancora nelle tende, da Bertolaso sono state definite "irriducibili" perché non hanno accettato di accogliere il suo invito e quello di Cialente a trasferirsi negli alberghi gestiti dagli elettori di Chiodi.
    Quindi, francamente non ho capito cosa dovrebbe "fare" altrimenti questo presidente regionale neoletto perché presente nelle liste del presidente del consiglio non direttamente eletto dalla gente.

  • Di pv21 (---.---.---.161) 20 ottobre 2009 20:09

    Cosa fosse il G8 - realtà contro reality è stato chiaro fin dall’inizio. Ora all’Aquila è arrivato il freddo. In tutti i sensi. Quando l’interesse collettivo non coincide con la volontà di pochi succede come nella storia de Il Barbiere ed il lupo. (questo e altro => http://forum.wineuropa.it 

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