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La questione morale nel PD e nella politica italiana

La questione morale, oggi più che mai risuona roboante. Corruzione e affarismo che imperano in un centro-sinistra che per troppo tempo si è nascosto, ha eclissato le proprie responsabilità, guardando esclusivamente in casa d’altri, quella della Destra, come se certi comportamenti fossero solo affar loro.

L’ultimo caso in ordine cronologico è quello dell’esponente del Pd, Filippo Penati, accusato di corruzione. Ennesimo caso di rapporti fortemente inquinati fra politica e interessi economici, dove i soldi facili sono diventati la stella cometa da seguire.

Pensare che i tanti plurinquisiti quali Berlusconi, Papa, piuttosto che Previti, Cosentino e Brancher, siano i soli casi di malaffare, o che i loro comportamenti siano a prescindere più gravosi di altri è un grave errore per il futuro della Sinistra.

Comportamenti non virtuosi vivono anche a Sinistra, da Sud a Nord; si parte dalla Puglia con il senatore Tedesco, per passare dall’Abruzzo, dove casi di corruzione hanno fatto sciogliere la giunta presieduta da Del Turco, per arrivare in Lombardia con la vicenda di Filippo Penati.

Una questione, quella morale, tanto ignorata quanto drammatica e pericolosa, sia per la politica che per le istituzioni democratiche, minate da una mostruosa irresponsabilità che allontana le persone, facendo sbiadire la linea di demarcazione fra onestà e disonestà, facendo apparire – erroneamente – tutti uguali, da Destra a Sinistra, legati al potere o meglio alla paura di perderlo attraverso le catene dell’affarismo più minaccioso.

A tal proposito, a distanza di trent’anni, le parole di Enrico Berlinguer rappresentano con precisione la situazione che oggi viviamo: “i partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela, scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente. Idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi. Senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni emergenti, o distorcendoli, senza perseguire il bene comune”.

È ora di cambiare, di cambiare le regole del gioco, bisogna riconquistare la fiducia e la speranza, servono persone pulite, capaci di gestire con trasparenza e forti capacità il destino di questo Paese, che non può soccombere per colpa di politicanti senza sogni ed ideali.

Recuperare valori di uguaglianza e giustizia, per combattere il privilegio e la disonestà ovunque essa si annidi. La politica deve dare voce e possibilità di cambiamento concreto a quelle fasce che stanno pagando l’inadeguatezza di scelte e percorsi programmatici, raffiguranti la più pura delle regressioni.

La questione morale, quale motore del cambiamento.

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