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La ’ndrangheta (sesta parte)

"La ’ndrangheta cresce e si espande alla maniera di al Qaeda"
Commissione Antimafia 2008

"Ingegnere illustrissimo, abbiamo appreso proprio oggi con vivo compiacimento che la sua ditta ha avuto un bello appalto nella nostra zona. Noi siamo venuti qui a parlare con lei e a offrirle i nostri servizi. Non lo facciamo solo per noi. Dietro di noi c’è tanta gente in cerca di lavoro, povera gente che non sa a chi rivolgersi per campare. Noi siamo in grado di offrirvi tutto: automezzi per movimenti di terra, forniture per materiali da cava, pietrisco, sabbia. Lei è nuovo qui, noi invece ci stiamo da sempre e possiamo darle una mano. Non andate in giro a cercare altre ditte. Abbiamo noi l’esclusiva della zona. Perciò ingegnere non perda tempo e si fidi di noi. Non si pentirà".

Queste sono le classiche parole della ’ndrangheta rivolte ai titolari che vincono le grosse gare di appalto per le costruzioni di opere pubbliche. Negli anni settanta accade che un costruttore di Roma resiste alle lusinghe minacciose dei due immancabili visitatori che gli piombano addosso il giorno dell’appalto. E poiché il costruttore ha detto "no", egli comincerà a ricevere innumerevoli telefonate, anche nel cuore della notte. L’ingegnere insiste nel rifiuto e le telefonate si fanno sempre più incalzanti.

Ma c’è di più!

La ditta, in Calabria dove il lavoro manca, non trova chi sia disposto a lavorare alle sue dipendenze: non ci sono camion nella zona per il trasporto dei materiali, nessuno ha bisogno di un occupazione! Poichè l’ingegnere è un duro decide di far venire tutto da Roma, mezzi e uomini. Finalmente pone mano alla costruzione dell’opera pubblica di cui ha ottenuto l’appalto. Questo è un caso realmente accaduto, e si tratta quello dell’acquedotto dell’Alaco nella piana di Gioia Tauro.

Ma non finisce qui il calvario.

Non passa una settimana dall’inizio dei lavori che in quel cantiere irrompe una squadraccia di sette o otto uomini, a viso coperto, armati di mitra. Impongono agli operai di lasciare gli attrezzi, di tornarsene immediatamente a casa se non vogliono rimetterci la pelle. Gli operai ovviamente ubbidiscono e l’ingegnere, non avendo nessun sostegno da nessuna parte, deve sospendere l’attività.

Il lavoro sarà ripreso solo con un intervento estremo, con l’impiego dei caschi blu. Giorno e notte, pattuglie di agenti e di carabinieri, armi in pugno, sorvegliano il cantiere perchè non sia oggetto di nuove scorribande mafiose.


Quello fu l’unico intervento estremo dello Stato.

Perchè era il periodo che si stava formando la Santa e da lì in poi la ’ndrangheta è entrata nel tessuto economico dell’intero Paese, e soprattutto è entrata in collusione con la politica.

Quindi da molto tempo oramai si sono "progrediti" e non hanno bisogno di minacciare i costruttori, perchè non adoperano più nell’ombra e si siedono nello stesso tavolo e discutono su chi assegnare gli appalti. E come vi ho ripetuto fino allo sfinimento: non solo in Calabria, ma in tutto il Paese. E anche il resto del mondo.

Proprio qualche mese fa, sono stati effettuati venti arresti per associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da guerra e comuni da sparo, tentato omicidio, estorsione e concessione in subappalto di opere riguardanti la pubblica amministrazione, tra cui le linee dell’amata TAV.

E questo in Lombardia, dove le ’ndrine di terza generazione puntano decisamente all’imprenditoria. Passando dallo spaccio di droga alla ricerca di società "legali" per investire guadagni illeciti.

Insomma, secondo il procuratore Minali che ha condotto l’inchiesta, oggi la ’ndrangheta punta dritta dritta a Piazza Affari.

E, a proposito di riciclaggio di denaro sporco attraverso le società legali, tra due puntate vi parlerò dell’Umbria, definita la regione verde(forse un tempo). E sarà una bella bomba per chi vorrà approfondire.

Commenti all'articolo

  • Di AraS (---.---.---.207) 12 ottobre 2009 19:03

    Cavolo, parlerai anche della mia cara e verde Umbria Incarcerato? alla faccia di chi credeva che realtà come ’ndrangheta etc fossero solo circostritte a ben determinate regioni; Stai spaziando in maniera lodevole nei diversi meandri.. ti seguo molto volentieri!
    Sai, si sta formando sempre più dentro la mia mente l’immagine ,discretamente puerile, dell’ ’ndrangheta come una piovra con infiti e chilometrici tentacoli.. L’immagine in se per se mi fa sorridere ma in realtà so bene che ci sarebbe solo da piangere..

    Aras

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