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La misteriosa Comunità Cinese (prima parte)

Gli avvenimenti recenti come il pestaggio effettuato ad un cinese residente a Roma e ancor prima la rivolta della comunità cinese di via Sarpi a Milano mi ha portato ad approfondire bene questo mondo a noi sconosciuto. E sappiamo benissimo quando non abbiamo la conoscenza, i pregiudizi aumentano e di conseguenza la paura con l’inevitabile razzismo. Lo stesso è avvenuto con gli zingari, e quanti luoghi comuni siamo riusciti ad abbattere con la giusta informazione!

Io credo che sia giusto parlarne, io penso che purtroppo più il tempo passa, più l’immigrazione cinese aumenta (e aumenterà), più gli episodi di intolleranza e insofferenza dei cittadini verso di loro aumenteranno. Non sarò buonista, ma mi sento obbligato a sfatare numerose leggende su di loro. E anche io fino a poco tempo fa, come tutti voi, ci credevo. Qundi ho suddiviso questa mia piccola inchiesta in quattro parti.

La prima comunità cinese, in Italia, risale nel 1916; ed è sempre stata dedita al commercio. I cinesi convivevano benissimo con la nostra popolazione, addirittura anche durante una parte del regime fascista, fino a quando però il 27 settembre 1940 l’Italia firmò l’alleanza con Germania e Giappone. Il Giappone aveva invaso la Cina allora governata dal leader nazionalista Chiang Kai Shek, che di conseguenza diventava nostra nemica. E allora circa duecento cinesi finirono nei campi di concentramento insieme agli ebrei, zingari, omosessuali e comunisti.

Sapete che abbiamo avuto anche un cinese partigiano? Sorpresi, vero? Lo era stato un prete di nome Antonio Tchang Kan-I, e fu arrestato dai nazisti una mattina del 22 ottobre 1943. Avevano scoperto che aiutava i prigionieri inglesi evasi da altri campi d’internamento, e quando perquisirono la sua camera da letto trovarono ricetrasmittenti, una macchina fotografica e una pistola. Fu condannato a morte. Ma riusci a fuggire provvidenzialmente da un campo perchè ci fu un bombardamento.

Sono strani i cinesi, spuntano dal nulla, sono tutti uguali, hanno sempre tante banconote e comprano tutti i negozi che vogliono. E addirittura non muoiono mai. Sono quasi un secolo che vivono da noi e ancora non sappiamo nulla di loro.

Sappiamo solamente che lavorano come bestie da soma, sono più infaticabili dei veneti. Loro sono in grado di ricavare soldi da qualunque cosa, sono alchimisti nati.


Al prossimo articolo cercherò di sfatare una leggenda che dice che tengono nascosti i loro decessi e così i documenti del defunto possono essere trasferiti ai nuovi arrivati, entrati illegalmente in Italia.

Ditemi la verità, anche voi pensate che sia così, vero? Prima di informarmi, io sì.

Un libro illuminante che vi consiglio di comprare è della BUR, Chi ha paura dei Cinesi?

Continua...

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