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La caccia all’uomo

Quella che sto per raccontarvi è una storia di cui è difficile trovare delle fonti che la confermino, anzi non si trovano affatto. Anche internet che è un mezzo formidabile non si trova niente. E’ una notizia che avevo appreso tramite un libro di Pino Cacucci di qualche anno fa, si intitola "Camminando". Un libro che racconta i sui vari incontri con gente che aveva qualcosa da raccontare, c’è un capitolo dove incontra una donna serba che vive in Italia. Suo marito era stato vittima della caccia all’uomo da parte degli italiani, e nonostante ciò non fa di tutta erba un fascio come di solito facciamo noi. Lei non ci odia, io personalmente non ci riuscirei. Solamente qui potrete trovare un intervista dove parla di questa storia agghiacciante. E ora ve la narro a modo mio.

E’ una storia che coinvolge ricchi imprenditori e nobili annoiati, quella noia che solo la ricchezza può dare, quel denaro che porta a marcire l’animo delle persone, a volte è alienante e porta alla distruzione altrui. Qualche anno fa questo scandalo coinvolse alcuni imprenditori di Bologna, la città rossa, ora di un rosso sbiadito. Una città tranquilla e vivibile, in cui ogni tanto accadevano eventi inspiegabili, che andavano da assassinii senza un movente preciso, fino alle stragi compiute dai poteri occulti dello Stato, anche queste senza che mai un colpevole fosse stato identificato.

Ma i delitti, questa volta, venivano compiuti fuori, all’estero. Un hobby, come dicevo, molto particolare, un servizio che una società camuffata da agenzia di viaggi offriva ai suoi "amabili" clienti. I clienti non potevano che essere dei merdosi ricchi imprenditori e avvocati. Queste persone, annoiate dalla facilità con cui i faggiani si lasciavano spappolare, venivano portate in Croazia, terra di caccia, e precisamente in un territorio controllato dalle milizie Utascia, e lì si dilettavano a fare il tiro a segno sugli abitanti di villaggi serbi e bosniaco-musulmani.


Cecchini del fine settimana insomma. Questo è lo schifoso hobby di cui volevo parlare, questa è la battuta di caccia (all’uomo) che praticavano questi "rispettabili cittadini e laboriosi imprenditori".



Questa notizia non era stata diffusa, forse solo il Manifesto ne aveva parlato, ma lì c’era la guerra ed era tutto lecito.

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