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La bellezza di Saviano


Roberto Saviano ha pubblicato "La bellezza e l’inferno" un insieme di articoli e di saggi.

Con la lettura di questo libro conoscete la vita del musicista Petrucciani, le prodezze del calciatore Messi, il talento del pugile Clemente Russo e le peripezie dell’agente infiltrato Donnie Brasco.

Questo libro è da leggere, da rileggere e da regalare. Saviano è uno scrittore talentuoso e la sua prosa è piacevole, perchè è vera e pulita, priva di retorica.
Sentirete anche un’altra voce di Saviano, quella di un giovane colto, simpatico e appassionato. Risentirete di nuovo la voce che conosciamo tutti bene, quello che in relazione al terremoto in Abruzzo teme - a giusta ragione - che le ricostruzioni vengano date in subbappalto alla camorra.



Naturalmente, i mezzi di informazione sono ben cauti nell’offrirci le informazioni a cui abbiamo diritto.

Dobbiamo arrangiarci, dobbiamo navigare su internet, confrontarci e leggere libri come questo, alla faccia di tutti coloro che si illudono ancora una volta di ingannarci.
Anzi no, di prenderci per culo.


Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.90) 30 giugno 2009 12:54

    Avevo iniziato a leggere Gomorra qualche tempo fa. L’ho abbandonato perché l’ho trovato dispersivo, fitto di riferimenti a fatti e persone. Insomma, un libro difficile da leggere. Voglio darmi un’altra possibilità con "La bellezza e l’inferno". Grazie per la mini-recensione, mi hai incuriosito!

  • Di (---.---.---.22) 30 giugno 2009 13:51

    Sto leggendo il nuovo libro di Roberto Saviano, e ho letto tutto d’un fiato anche il famoso Gomorra.
    Lo stile pulito accompagna il lettore in una rappresentazione della realtà con la quale nessun mezzo di informazione di massa ci permette di confrontarci.
    E la sua condizione di blindato perennemente girovago per motivi di sicurezza, è la dimostrazione che i suoi contenuti corrispondono a verità alle quali le persone comuni non dovrebbero interessarsi.

    Mi associo agli apprezzamenti per le sue qualità letterarie.

  • Di raffaele (---.---.---.236) 4 luglio 2009 07:28

    Sono uno dei pochi italiani che, pur apprezzandone il coraggio, non ha letto i libri di Roberto Saviano. Colmerò questa che considero una lacuna. La tua recensione, poi, invita ad immergersi nelle pagine di questo scrittore al quale non si finirà mai di dire grazie.

  • Di (---.---.---.165) 24 agosto 2009 23:24

    Nelle ultime settimane ho letto due libri di Anna Politkovskaja: Disonore russo e Proibito parlare. Sono molto interessanti entrambi. Il primo testo ha la prefazione di Saviano, il secondo di Sofri. Quest’ultima introduzione mi ha colpito veramente tanto, la trovo sincera, sentita, addolorata...quella di Saviano, invece, è un po’ artefatta, poco sincera...sembra sempre che la priorità di Saviano sia quella di dare al lettore la migliore immagine di se.
    L’atroce omicidio di Anna (come dice Sofri, chiamiamola con affetto per nome) è quasi in secondo piano. 

    Mi piacerebbe leggere gli scritti di Saviano prima della preziosa opera del suo correttore o come dice lui "arrangiatore".

    • Di Viviana Ettorre (---.---.---.99) 5 settembre 2009 22:13

      Non ho ancora letto il Disonore russo e Proibito parlare. Li leggerò presto.

      Nella raccolta di scritti di Saviano La bellezza e l’inferno c’è l’introduzione a Cecenia, Il disonore russo ed è intitolato Chi scrive, muore.
      A me è piaciuto molto per come è scritto e per quello che dice.
      Cosa senti di artefatto e poco sincero nello specifico? Non penso che Roberto Saviano abbia bisogno di dare al lettore una buona immagine di sè. Scrive quello che pensa e lo fa utilizzando il suo stile.

    • Di rosablu (---.---.---.229) 2 ottobre 2009 22:04
      Certi paragoni sono superflui. Quel che conta è non dimenticare. L’ importante è scrivere e parlare di questa vicenda e di questa persona. Saviano la cita spesso, con la sua sensibilità, il suo stile, ed è un bene.

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