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La Padania non esiste, checché ne dica Bossi

La Padania non esiste, checché ne dica Bossi

“La Padania non è mai esistita, non esiste. La Padania è solo un’invenzione propagandistico-lessicale... l’Italia richiama qualche secolo di storia, al Nord il Cadore e la provincia di Rovigo rappresentano due identità non comparabili tra di loro. Ed espressioni come, appunto, Padania, rappresentano abili tentativi di far percepire una identità diversa da quella nazionale”. Queste le parole di Gianfranco Fini, semplici, ovvie, che poi parlando di cultura politica in un convegno della sua fondazione fare futuro continua così”Il compito della cultura politica, è contrastare in modo molto netto queste invenzioni, con una azione di contrasto di carattere pedagogico-culturale-politico su cosa si intenda per nazione”.
 
In ragione di una nuova legge morale il voto, che consente di inventare neologismi e dinamiche nuove, tra cui anche nazioni nuove oppresse, in nome della libertà... la risposta di Umberto Bossi è arrivata puntuale: ”Lasciatelo parlare che la gente lo ascolta e capisce. Bisogna avere fiducia nella gente”. Sulle pagine di Repubblica Bossi dichiara “La Padania non esiste? È talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti, per cui prima di parlare basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno alcun senso (...) Fini abita molto lontano dalla Padania non gira casa per casa, non conosce questo territorio e per questo qui da noi non becca un voto. Quindi, la Padania a Fini non piace perché i voti non li dà a lui ma a noi".
 
Per Luca Zaia la Padania intesa come area socio culturale, economica e politica “è una realtà censita a livello nazionale e internazionale dai più autorevoli osservatori. Dire che non esiste una macro-area come la Padania significa non conoscere lo stato dell’arte della situazione. Significa negare l’evidenza: l’Italia a due velocità ormai riconosciuta in tutto il mondo... Se la Padania è un’invenzione allora lo sono anche il Sud e la questione meridionale”.
 
Per il Ministro degli esteri Franco Frattini: "La Padania è uno slogan rivolto agli elettori della Lega, che non deve preoccupare, purché non si ceda a tentazioni neo secessioniste, l’unità è nel cuore degli italiani... Credo che si tratta di uno slogan che la Lega ha inventato tanto tempo fa, efficace agli occhi della loro gente, di quelli che li votano, li elegge. Se la consideriamo in questo modo non mi disturba e non mi infastidisce minimamente”.
 
Il ministro Calderoli invece dichiara: "Noi lavoriamo a mille per il federalismo, mentre altri si dedicano alla filosofia...”
 
Anche il Presidente della regione Piemonte, Roberto Cota interviene dicendo: "Gianfranco Fini può dire quello che vuole, ma la Padania esiste. È sempre esistita nella storia; esiste nella realtà socio-economica e la controprova sono i nostri consensi, che aumentano sempre di più”.
 
Per il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto “non bisogna mai dimenticare che l’attuale maggioranza si fonda sull’intesa fra il PdL e la Lega. L’alleanza ha delle serie ragioni di fondo ed è anche evidente che essa tiene sulla base di un senso di reciproca responsabilità: la Lega Nord sceglie il federalismo e scarta il secessionismo, il PdL lavora per una linea politica di equilibrio fra Nord e Sud, al netto di eccessi in un senso e nell’altro". "Si tratta - riconosce - di un’alleanza non facile, ma che non ha alternative. Tutto ciò implica anche che, a fronte del federalismo in corso d’opera, la Lega non si deve inventare l’emigrazione in giro per l’Italia dei ministeri, operazione francamente improponibile”.
 
Il Premier come sempre tace, lui lavora sempre, per il bene dell’Italia. Di quale Italia non si sa, lo sa solo lui.

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