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La Costituzione Italiana compie 60 anni

Giovane ma esperta, così si presenta dal 48’ ad oggi.
La Carta Costituzionale Italiana, riferimento unitario della Repubblica e legge fondamentale dello Stato, viene ricordata nel duemilaotto per l’anniversario del sessantesimo anno della sua entrata in vigore. Essa rappresenta la conclusione di un travagliato periodo della nostra storia recente, che è individuato nel secondo dopo guerra dove l’Italia aveva bisogno di una totale ricostruzione, soprattutto istituzionale. Superata la scelta tra forma di governo Monarchica o Repubblicana, con il riconoscimento di quest’ultima tramite la volontà popolare, le forze politiche di allora si riunirono convenzionalmente per redigere un documento che garantisse i principi fondamentali dell’uomo, assicurasse diritti e doveri dei cittadini e desse una struttura solida all’ordinamento della Repubblica.
Il fattore che caratterizza la straordinarietà della nostra costituzione, è che si presenta ancora oggi in maniera chiara e moderna, nonostante i sessanta anni che sono trascorsi dalla promulgazione da parte del Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola. I principi fondamentali che troviamo nella parte iniziale di tale documento sono considerati validi e conformi a quanto stabilito dalla carta per i diritti dell’uomo convalidando i principi inalienabili, diritti civili, politici ed i diritti economici,sociali e culturali. Le modifiche sono state effettuate in particolare nella seconda parte che riguarda l’Ordinamento della Repubblica, modifiche giustificate dal progresso che in questi ultimi anni ha caratterizzato la società moderna ed ha contribuito ad un miglioramento delle istituzioni pubbliche per renderle più efficienti, - in particolare si può citare l’ampliamento dell’autonomia degli statuti regionali, e altre sfaccettature che si sono contraddistinte nel sessantennio -. Ma ancora più sorprendente e stata la soddisfazione del superamento di nuovi vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali senza apportare modifiche consistenti, anzi hanno costituito una fonte preziosa di conferma e di arricchimento degli indirizzi caratterizzanti la nostra carta costituzionale. La Costituzione è soprattutto una garanzia sulle leggi interne subordinate, che se in contrasto con essa vengono impugnate davanti alla Corte Costituzionale. 
 
Molti costituzionalisti hanno partecipato a conferenze ed iniziative, ricordando tale ricorrenza tramite spiegazioni dettagliate ed evidenziandone l’importanza dei principi cardine citati, riscontrando negli Italiani un interesse culturale ed un sentimento che porta ad un’unità nazionale che si confermi a validità di quanto detto sulla bravura dei nostri costituzionalisti di sessanta anni fa nella elaborazione dei valori imprescindibili.

Commenti all'articolo

  • Di dana (---.---.---.247) 13 ottobre 2008 10:45

    a parte che ci sono anche dei dubbi su chi vinse il Referendum tra monarchia e Repubblica, dando il via al tratto più caratteristico dell’Italia, i suoi irrisolti misteri del passato, i padri fondatori conoscevano molto bene dove sarebbe cascato l’asino del futuro, è un documento che non lascia tanto spazio a dubbi interpretativi, è davvero un ottimo documento, purtroppo violato continuamente.
    Non sono d’accordo che le riforme costituzionale sono state fatte per adeguarla al progresso, son state fatte per adeguarle ad interessi di bottega, come tutto ciò che ha diretto la politica italiana, soprattutto nella seconda repubblica, quella che doveva essere linda linda dopo tangentopoli.

    La Riforma del Titoto V per esempio, praticamente un federalismo attuato dal governo di centro sinistra, che ha consentito il dilagarsi di spese e competenze agli enti locali, creando un sacco di ricorsi al Tar per conflitti tra legge regionale, provinciale e dello stato.

    La vedo molto di più come in questo articolo di Marco Cedolin

    Il Funerale della Repubblica
    http://www.europadeipopoli.org/Free...

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