La repubblica delle ronde
L’articolo è una critica ad un provvedimento specifico del pacchetto sicurezza: la formazione di ronde cittadine. Come noterete la conclusione è “aperta”, mi piacerebbe quindi che dalle domande finali parta un confronto sul tema trattato o in generale sul ddl approvato definitivamente il 2 luglio.
Attesero 28 giorni i Fasci di combattimento, da piazza San Sepolcro, per far esplodere la loro violenza e aggressività in quel 15 aprile 1919 conclusosi con l’assalto all’<<Avanti!>>. Il clima d’intolleranza e violenza crebbe giorno dopo giorno, i cittadini italiani si trovarono sempre più uno contro l’altro. Nel solo primo semestre del 1921 si riportarono: 726 incursioni contro giornali, case del popolo, camere del lavoro, sezioni socialiste, biblioteche, sindacati e circoli culturali. Negli anni molte furono le vittime della violenza fascista, dagli anonimi oppositori a quelli noti: Gramsci, G. Amendola, Gobetti, Rosselli, Matteotti e Minzoni. Fu guerra civile.
Le squadre d’azione fasciste ebbero successo nelle loro azioni punitive anche grazie al tacito consenso delle forze dell’ordine e del Governo che consideravano quei ragazzi in camicia nera dalla loro parte. Le ronde fasciste lottarono contro ogni soggetto identificato come nemico per poi impadronirsi dello Stato. Si dice che la storia si ripete ma non lo fa mai nelle stesse forme.
L’esercizio della forza e la salvaguardia dell’ordine pubblico sono competenze esclusive dello Stato, dove la forza ne costituisce il carattere distintivo. Una delle riflessioni più importanti sul rapporto “ronde del ventennio – Stato” mette in luce come queste si siano nel tempo appropriate della forza, violando il “monopolio statale”. Il ddl 773-b può esser considerato come una cessione di parte di queste competenze, o senz’altro si possono considerate poste le basi di un pericoloso co-uso della forza e della giustizia. Nel concreto, contro chi agiranno e per cosa lo scopriremo solo quando le ronde entreranno in azione ma già da adesso credo che la formazione di queste “associazioni di volontari” sia un pericolo per la liberta di tutti, una minaccia per gli immigrati e un potenziale ritorno all’esercizio in proprio della violenza. A quando il primo assalto? Fra quanti giorni la triste notizia di un abuso di potere da parte della ronda cittadina. Che invidia proveranno gli arruolati nelle ronde, pensando ai loro lontani “cugini del ventennio”. Lo Stato li “getta” nelle strade e non gli fornisce neanche un manganello, permettendo solamente l’uso di un non certo vigoroso spray irritante. E pensare che i “cugini del ventennio” al manganello dedicarono anche un inno ed un santino, per quanto fosse un loro caro amico:
ne disertori ne ribaldi
non saranno mai padroni;
- SQUADRISTA
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