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L’uragano Hollande rivoluziona l’Europa

Hollande detta la sua agenda e va avanti. La rivoluzione in Europa parte dalla Francia

Sconosciuto. O meglio, conosciuto solo dagli addetti ai lavori. Balzato alla cronaca per aver sconfitto il favorito (almeno all'inizio) Sarkozy, il nuovo presidente francese Hollande sembra davvero avere una marcia in più. E poi, ha un volto pure familiare, simpatico. Ha le idee ben chiare. Sa di cosa ha bisogno la Francia e l'Europa, affinché non vengano ingurgitate da quel mostro infernale chiamato Euro. Insomma, la vogliamo dire tutta: ha due c... sotto grandi così.

Senza nessuna soggezione verso gli altri capi di stato, detta la sua agenda europea e mondiale (ritiro dall'Afghanistan entro l'anno), chiarendo subito un concetto che ancora non è chiaro ai suoi colleghi: chi l'ha detto che un debito maturano nei decenni, debba essere sanato in pochi anni?

Neanche si insedia all'Eliseo che tramite il capo del governo Ayrault, con un decreto decurta il 30% degli stipendi dei ministri e sottosegretari, oltre che il suo personale (14.910 euro lordi, meno di un parlamentare italiano). E non solo. Fa firmare una carta dove la sua squadra si impegna a non avere nessun conflitto d’interesse o scorciatoie per i familiari, insieme al divieto di accettare regali oltre i 150 euro, risparmiare sugli spostamenti e la raccomandazione di attenersi al codice della strada. Poi parte per l'America in occasione del summit con gli altri potenti del mondo, imponendo anche lì la sua politica: gli Eurobond si faranno. Vive la France, la grande France! 

Quindi si congeda per tornare a casa sua, ma non prima di aver dato i compiti per casa ad Obama, alla Merkel, ed a Monti. Anche al Professore, vi chiederete? Sì, anche al Professore, sapete com'è, gli esami non finisco mai. Una pacca sulla spalla e via: fate bene i compitini durante le vacanze, mi raccomando. Tutti rimandati a settembre.

Rientra in Francia e, per chi non l'avesse capito, fa davvero sul serio, e con il capo del governo Ayrault propone una misura d'urgenza per riportare l'età pensionabile a 60 anni. Non per tutti però, soltanto per chi ha cominciato a lavorare a 18 o 19 anni. Coro di polemiche sui costi (bassi probabilmente), ma decisione che non cambia. Ed il calendario dovrebbe proseguire con temi caldi come l'aumento del salario minimo, le assunzioni dei giovani con relativi sgravi fiscali per le aziende, e la competitività alle pensioni.

Insomma, in Francia Hollande è stato eletto meno di un mese fa e sta già facendo scuola a tutti, in Europa e nel mondo. Ed in Italia? Forse si ricandiderà Silviuccio e il suo "Governo del fare" (cosa poi, non si sa), oppure c'è l'opzione Bersani, l'Hollande de noantri (almeno così si è definito lui) che ha il suo programma Pd nel cassetto, ma nessuno ne conosce il contenuto. Nell'attesa di conoscere che succederà in Italia, una cosa è certa: la Francia sarà un paese rivoluzionato.

 

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