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Beppe Grillo e il M5S svegliano il Governo che si accorge del "disagio sociale"

Messaggio di Monti al Capo dello Stato: “L'Italia ce la farà”. Passerella dei ministri che si accorgono tutto d’un tratto della crisi reale. Passera: “E’ a rischio la tenuta sociale del Paese” ed il mea culpa della Fornero.

Tecnici. Siamo Tecnici. Siamo talmete tecnici che, nel dubbio, chiediamo ulteriori pareri ad altri tecnici.

Chissà se avrà pensato questo Monti quando ha assegnato l’incarico al “nonno dalla pensione d’oro” Amato. Di certo, però, pensa che dalla crisi si possa uscire davvero e con un messaggio al Presidente della Repubblica Napolitano, dice infatti che: “L’Italia c’è la farà”, aggiungendo inoltre che ha intenzione di portare a termine il suo mandato.

Finalmente. Un messaggio positivo e pieno di speranza, nonostante, il rovescio della medaglia sia lì, dietro l’angolo. Il bastone e la carota, il dolce e l’amaro. Ed a bastonare nella giornata di festa per il sesto anniversario dell’insediamento di Napolitano, è il Ministro dello Sviluppo Passera che avverte sul grave disagio sociale che c’è nel paese, talmente grave, da minarne la stabilità.

Che ci crediate oppure no, c’è qualcosa di diverso oggi nei tecnici. Non sono più infallibili, sono più umani, sinceri, realisti, sembra quasi che siano comuni mortali come noi. Persino la fermezza della Fornero è stata intaccata, con la ministra che ha recitato il "mea culpa" sugli esodati. Per non parlare delle nuove iniziative inserite nel ddl lavoro che sembrano scritte da Berlinguer.

Ma a cosa sarà dovuto questo cambiamento? Una spiegazione c’è sempre. Ad esempio, potrebbe essere che l’escalation di suicidi delle ultime settimane abbia portato alla luce situazioni talmente delicate, da porre al centro dell’attenzione per il Governo, le "tragedie umane".

Sto provando, cosa che solitamente mi riesce difficile, a voler pensare bene. Perché se così non fosse, sosterrei che la “scoppola elettorale” che hanno preso i principali partiti, sia stata tale, da portare, da un lato Monti e il suo Governo, a togliersi qualche sassolino dalle scarpe, ma dall’altro, a effettuare una brusca virata anche sui temi base. E se fino a ieri, l’euro, era l’unica speranza di salvezza per l’Italia, oggi il Professor Monti, detta la nuova politica sul pareggio di bilancio.

Insomma, la disoccupazione è a livelli allarmanti, i salari ai minimi, la crisi, le tragedie umane, i fallimenti delle imprese, sono tutte realtà, che il M5S e Beppe Grillo hanno saputo catalizzare in un exploit che nessuno si aspettava. Non si ha proprio più voglia di vedere le vecchie facce del passato, che in un modo o nell’altro, hanno contribuito a mettere in ginocchio il Bel Paese.

La tornata elettorale di domenica scorsa ha fatto un botto tale, da svegliare dal torpore il Governo ed i partiti, che ancora, se ci si mettono d’impegno, riescono a discutere per mesi interi del nulla. Un botto, che ha destato tutti tranne uno: re Giorgio. Il nostro buon presidente infatti, quando può, si schiera contro Grillo, contro i cittadini onesti, contro l’antipolitica, lui, che la politica la conosce anche fin troppo bene e la difende dal suo interno. Lui, che in Parlamento, ci entrò nel 1953 con ancora i calzoncini corti e che lì piantò le tende, fino a ricoprire la più alta carica istituzionale. Magari, il boom, non l’avrà sentito per l’età, ma tant’è, come dice qualcuno, l’anno prossimo va in pensione.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.6) 12 maggio 2012 13:28

    meno male che il governo s’è accorto del "disagio sociale"... era ora!!!
    io sono sposato e padre di 2 figli e la situazione italiana mi fa sempre più paura perchè penso, e la storia mi conforta in questo, che il disagio sociale sia il marito della sedizione, il padre dei complotti e il nonno della rivoluzione...

    il problema è che c’è ancora troppo pane sulle tavole degli italiani, quando non ne avremo più per dare da mangiare ai nostri figli... cosa succederà???

    non vorrei che qualcuno marciasse su Roma... di nuovo...!!

    Stefano da Loano (Sv) [email protected]

  • Di (---.---.---.61) 12 maggio 2012 17:09

    Egregio Salvatore tu che scrivi di economia e mostri tanta sensibilità per i più deboli prova a chiederti se il tuo amato Grillo potesse attuare la sua idea (criminale) di uscita dall’euro con una svalutazione della lira al 60%

    1° cosa succederebbe ai salari e alle pensioni?

    2° a chi farebbe realmente comoda una tale idea?

     

    Rispondimi se ne sei capace. 

    • Di Salvatore Costanzo (---.---.---.24) 13 maggio 2012 23:15
      Salvatore Costanzo

      Gentile lettore, anzitutto ti ringrazio per l’interesse prestato all’articolo. Ti dirò in verità, che quando ho iniziato a scrive questo pezzo, volevo scrivere tutt’altro, tuttavia, continuando, mi sono trovato a riflettere su come il Governo avesse cambiato il suo atteggiamento dopo le elezioni. Devo dire in realtà, che un’uscita dall’Euro, io l’ho decantata in tempi non sospetti, prima ancora che lo dicesse Beppe Grillo. In realtà, l’Euro, così come concepito, a mio "modestissimo" modo di vedere è sbagliato. Nei primi cinque anni di moneta unica l’Italia ha avuto tutto da guadagnare, ma le esportazioni sono calate fin da subito. Dopo, il paese che ne ha tratto principalmente vantaggio, cosa risaputa, è stato la Germania. Ovviamente, per chi acquista, ha più senso farlo verso una moneta debole, e questo, favoriva le esportazioni del nostro Paese. Con la moneta unica (e soprattutto con il mancato controllo dell’autorità) l’Italia non è stata in grado di livellare il gap con la Germania, ecco perché attualmente il paese soffre come investimenti ed esportazioni. Cosa che non sarebbe successo se ci fosse ancora la scala mobile ad esempio. La crisi, è finanziaria, non reale. E’ il sistema bancario e degli investimenti azzardati che ha fallito. Caro lettore, tu non stai pagando il tuo debito, stai pagando i debiti delle banche. Chi l’ha detto che la dobbiamo ripianare in tre anni? Detto ciò ti rispondo in merito alle tue domande. Personalmente penso che una uscita dall’Euro, provocherebbe solo una crisi ulteriore del sistema bancario. Vorrei ricordarti che da quando Draghi è alla Banca Centrale Europea, il costo del denaro è stato fissato all’1%. Questo denaro è stato utilizzato ancora una volta per acquistare Btp (al 4%) e altri titoli di stato esteri (spesso rischiosi), e non per rimettere in moto l’economia nazionale (attualmente bloccata). Questo che ti dico è facilmente riscontrabile, prova ad avere acceso al credito (per una casa o per un’automobile) e vedrai che ti chiederanno almeno il 9-10 %. Se l’uscita dall’Euro fosse controllato, non si avrebbe nessuna ripercussione su stipendi e salari. Davvero pensi che nessuno investirebbe più in Italia se ci fosse la lira? Ad ogni modo, se ti informi attentamente, noterai che la crisi greca la stai già pagando con un aumento del debito pubblico. Solo, che noi, a differenza di Francia e Germania, non ne abbiamo tratto alcun vantaggio in questi anni. 

      Se invece l’uscita non fosse controllata, potrebbe accadere un fallimento pilotato, come quello argentino. Beh, quello non lo auguro a nessuno, anche perché non fu un vero fallimento ma una ristrutturazione del debito (ma solo nei confronti dei piccoli risparmiatori e non del FMI). Ho avuto modo di scrivere sul fallimento argentino e sul Btp-day, se mi inoltri il tuo indirizzo mail posso girarti il tutto. Grazie dell’attenzione.

  • Di (---.---.---.61) 12 maggio 2012 17:11

    Chiè lo stronzo di agoràvox che sbeffeggia il presidente?

  • Di Salvatore Costanzo (---.---.---.24) 13 maggio 2012 23:20
    Salvatore Costanzo

    Ciao, sono io piacere. Gli insulti ti qualificano per ciò che sei. Detto questo, qui, non si insulta nessuno. Grato come tutti di ciò che ha fatto in questi anni il Presidente, egli però fa sempre parte di quella casta che ci ha portati a questo livello. Come hai ben letto, è in Parlamento dal 1953. Penso sia bene, che si riposi. Così come i professionisti della politica.

    Grazie dell’attenzione

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